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EDITORIALE DELLA SETTIMANA

Veterinaria sociale? Ce n'è bisogno ma i politici usano gli animali solo per la caccia al voto

Veterinaria sociale? Ce n'è bisogno ma i politici usano gli animali solo per la caccia al voto
Esplode fra i politici- anche di schieramento opposto- la moda dell'assistenza veterinaria gratis. Da Roma a Milano è una 'mania'.

Ed è una 'mania' compulsiva, una  rincorsa al consenso popolare che  fa leva sul diffusissimo rapporto familiare e sociale con cani e gatti.
Sono spesso iniziative non sorrette da autentica progettualità nè da una attenta analisi dei bisogni sanitari e sociali insiti nella convivenza umana con gli animali da compagnia. Lo scopo- non di rado dichiarato- è di attrarre consenso elettorale, moltiplicare le tessere di partito, conquistare voti con dichiarazioni di stampo animalista.

Ma barattando gli animali con il voto, confondendo la sanità veterinaria con il protezionismo, la professionalità medica con il volontariato laico, si rende un pessimo servizio agli animali e ai loro proprietari. Che spesso rimangono infatti a bocca asciutta. Tanti proclami e nessun progetto.

L'esigenza di garantire cure di base agli animali da compagnia dei proprietari in difficoltà economica o in disagio sociale è un'esigenza reale. Reale è anche l'esigenza di eliminare la piaga del randagismo che in un Paese in agonia finanziaria come il nostro moltiplica la spesa pubblica e i canili lager.

L'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani avverte da molto tempo questa esigenza, tanto che- precorrendo i tempi- ha proposto ai Governi, nazionali e regionali, che si sono succeduti nell'ultimo decennio un progetto che riguarda anche, ma non solo, la medicina veterinaria sociale, attraverso il coinvolgimento di una rete di strutture veterinarie private in grado di offrire- in regime di semi convenzione con le Pubbliche Amministrazioni- prestazioni veterinarie di base, nell'interesse sanitario degli animali e della società umana.

Questo progetto è serio, verificato e realizzabile. Forse per questo non interessa o interessa solo sotto elezioni.

Marco Melosi, Presidente ANMVI