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AUDIZIONE IN SENATO

I liberi professionisti danno lavoro a 1 milione di lavoratori

I liberi professionisti danno lavoro a 1 milione di lavoratori
Un errore non sostenere il reddito dei lavoratori della conoscenza. Gli studi professionali danno competenza intellettuale all'economia del Paese.
Il Presidente di Confprofessioni- Gaetano Stella- ha svolto un'audizione in Commissione Lavoro al Senato, lamentando l'esclusione degli studi professionali dallo schema di decreto ministeriale sugli ammortizzatori sociali in deroga. Si tratta di misure governative a sostegno nel reddito del personale esposto ad instabilità occupazionale (Cassa integrazione guadagni- Cig), cosiddette "in deroga" in quanto estese temporaneamente  a tutte le imprese del settore privato, senza limiti di settore e di dimensioni, studi professionali inclusi. O per lo meno inclusi negli ultimi anni- grazie agli interventi di Confprofessioni sulle politiche del lavoro dipendente. Ma nello schema di decreto proposto ora dal Governo la Cig in deroga per i lavoratori degli studi professionali è sparita.

"Negli studi professionali - ha dichiarato Stella - la Cassa integrazione in deroga non è l'anticamera al licenziamento o il pretesto per alleggerire il costo del lavoro".  "Le legittime esigenze di razionalizzazione della spesa - ha aggiunto- non giustificano la scelta di cancellare dal campo di applicazione degli ammortizzatori sociali in deroga un intero settore economico".
Il settore delle libere professioni "occupa più di un milione di lavoratori, assunti prevalentemente con un contratto di lavoro a tempo indeterminato e numerosi i giovani con contratto di apprendistato e appare quindi particolarmente ingiusto privarlo di importanti strumenti di tutela dei loro studi e dei loro dipendenti".

Ma il presidente Stella fa notare che c'è un aspetto di fondo trascurato o addirittura ignorato dal testo: "Mi riferisco all'organizzazione del lavoro all'interno di uno studio professionale. La realtà degli studi in Italia è
caratterizzata da una forte polverizzazione e una dimensione piuttosto contenuta degli stessi, soprattutto sul fronte occupazionale". Negli ultimi anni, il lavoro negli studi professionali " è stato messo a dura prova dalla crisi economica e il ricorso ad adeguati strumenti di sostegno, come appunto gli ammortizzatori sociali in deroga, ha permesso di limitare i danni".

Ancora una volta il Legislatore non sembra disporre di una conoscenza puntuale dell'organizzazione del lavoro negli studi professionali, malgrado i numeri e l'impatto sull'economia e la società  italiana. Da qui la puntualizzazione di Stella su un "modello organizzativo ha permesso l'espansione del settore professionale nell'economia del Paese, contribuendo in maniera significativa alla creazione di posti di lavoro e ad una cultura più diffusa del valore e delle competenze intellettuali in Italia".



Comunicato e testo integrale dell'audizione parlamentare