Inizia a farsi strada anche fra i Medici Veterinari il Contratto collettivo nazionale di lavoro di Confprofessioni. Occupazione negli studi professionali:una fotografia, professione per professione, è stata diffusa da Confprofessioni, che ha registrato una crescita dell'impiego e dell'applicazione del CCNL di comparto.
"Finalmente anche fra i Medici Veterinari si fa strada il Contratto del settore per assumere personale e dare lavoro con regole garantite dalle parti sociali- commenta Carlo Scotti (ANMVI), componnete della Giunta Esecutiva di Confprofessioni e coordinatore dell'Area Sanità e Salute. "Le nostre dimensioni del lavoro sono proporzionalmente piccole rispetto al comparto, ma i numeri della veterinaria sono destinati a crescere, perchè la strada è quella giusta"-aggiunge Scotti.
Le elaborazioni di Confprofessioni su dati Inps danno i numeri per area geografica dell'impiego negli studi professionali, indicando una crescita complessiva dell'occupazione. Nel primo semestre 2013 sono stati creati 8 mila nuovi posti di lavoro. Aumentano le assunzioni tra le professioni economiche e sanitarie.
Incrociando i dati Inps sulle posizioni lavorative attive e le cessazioni nel periodo 1 gennaio-30 giugno 2013, emergono importanti novità che ridisegnano la geografia occupazionale negli studi professionali. Se, infatti, il Nord si conferma come principale volano dell'occupazione per gli studi, con quasi 5 mila assunzioni, al netto delle posizioni cessate, le regioni del Sud sono certamente le più dinamiche, con quasi 2 mila nuovi posti di lavoro creati. Un dato che supera le regioni del Centro, dove il saldo occupazionale si attesta a quota 1.600 unità.
"Questi dati confermano la vivacità del settore professionale che, nonostante la crisi economica, riesce ancora a creare occupazione" commenta il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. "Probabilmente gli ultimi provvedimenti normativi e le agevolazioni introdotte dal legislatore hanno dato una spinta positiva al mercato del lavoro e, da questo punto di vista, il settore professionale si è mostrato il più reattivo".
Scomponendo i dati per attività emergono poi le professioni più attive sul mercato del lavoro. In cima alla graduatoria dell'occupazione negli studi svetta l'area economico-amministrativa (commercialisti, consulenti del lavoro e studi di consulenza amministrativo-gestionale), che presenta un saldo occupazionale positivo pari a 2.053 unità. Al secondo posto si piazzano le attività sanitarie (medici generici, ambulatori e poliambulatori, medici specialisti, studi odontoiatrici e veterinari), con un saldo positivo pari a 1.200 unità. Sostanziale equilibrio occupazionale, invece, nelle professioni giuridiche (avvocati e notai), dove le 1.505 assunzioni sono state azzerate dalle 1.507 posizioni lavorative cessate. In terreno negativo, infine, le professioni dell'area tecnica (studi di architettura e ingegneria, geometri, periti industriali, agrari, geologi...) dove la bilancia occupazionale registra una contrazione di 134 posti di lavoro persi nei primi sei mesi dell'anno.
OCCUPAZIONE
Studi professionali, CCNL applicato anche dai veterinari
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