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LE CONCLUSIONI

L'ippica tutela cavalli e uomini, Baretta: "la riforma è già delineata"

L'ippica tutela cavalli e uomini, Baretta: "la riforma è già delineata"
Il Sottosegretario alle Finanze con Delega ai Giochi è stato molto chiaro nell’attribuire alla Lega Ippica una forma di “autonomia istituzionale, gestionale e di mercato”.
I due ministeri di riferimento - Mipaaf e Mef- hanno lanciato segnali incoraggianti nel corso della conferenza sull'ippica. Il 20 aprile a Roma - entrambi i Ministeri erano rappresentati nelle loro massime cariche: il Mipaaf dal delegato del Ministro Martina  Angelo Zucchi, Capo di Gabinetto, ed il Mef dal Sottosegretario con delega ai Giochi  Pierpaolo Baretta (video) che ha tratto le conclusioni confermando che "la Riforma è già delineata, con la preziosissima collaborazione del Ministro Martina e dell'On. Zucchi, nell'ambito del Collegato Agricolo utilizzando anche il lavoro già realizzato in ambito di Delega fiscale".

"Era fondamentale spiegare- osservano gli Imprenditori Ippici Italiani, fra i promotori della riforma-  che l'organismo privato, costituito e guidato dagli ippici, deve necessariamente essere dotato di una autonomia operativa che possa consentire sia l'ottimizzazione della raccolta delle risorse attraverso ogni forma di scommessa possibile sia un intervento tempestivo in ambito disciplinare permettendo così un vero e proprio rilancio della proposta". A tal riguardo - proseguono- gli interventi di Baretta sono stati molto chiari nell’attribuire a Lega Ippica una forma di “autonomia istituzionale, gestionale e di mercato” che dovrà comunque essere ben chiarita dalla stesura del Decreto. Senza questa certezza sarebbe praticamente impossibile definire e rendere pubblico il Piano Industriale giustamente richiesto dal Sottosegretario".

I relatori hanno ben fatto la loro parte evidenziando quali sono le leve necessarie per l'attuazione degli interventi basilari necessari al rilancio etico e sportivo nonché al raggiungimento dell’autonomia economica che sono chiaramente gli obiettivi primari individuati anche da tutte le forze politiche in campo.Si è poi voluto toccare tre importanti aree di intervento:
- tutela del benessere di Cavalli e di Uomini, una necessità espressa con grande sentimento dalla Dott.ssa Giordana Marcolini responsabile della Commissione Tutela Salute e Benessere del Cavallo di Imprenditori Ippici Italiani.
- riconquistare la fiducia di operatori, pubblico e appassionati attraverso la corretta applicazione delle Regole, un principio spiegato chiaramente dal Dott. Alessandro Ferraris.
- attuare un forte piano di Formazione per ridare dignità al settore e riportare in auge la cultura ed i valori di cui l'ippica italiana era portatrice fino a 20 anni fa, un concetto fondamentale riportato nell’intervento del Colonnello Giuseppe Satalia Presidente di Scuola Ippica Italiana.

Giuseppe Bicocchi di Confagricoltura , nel sostenere il progetto di Lega Ippica, ha chiaramente evidenziato la differenza tra l’importanza di incentivi per l'allevamento e l'inutilità di interventi puramente assistenzialistici e sostenuto che il mercato impone una selezione naturale che colpisce chi non si adegua ai cambiamenti del mercato stesso.

La conclusione del Sottosegretario Baretta è stata "estremamente chiara e determinante": "Lega Ippica Italiana dovrà avere autonomia istituzionale, gestionale e di mercato. A fronte di interventi legislativi e di governo, seppure in un regime di vigilanza pubblica, deve garantire che l'ippica arrivi a non essere più un settore assistito ma gestito in maniera autonoma. Dallo stato di crisi bisogna uscire in un decalage perchè un percorso come questo va assistito finanziariamente. La forza del rilancio passa dalla validità di un Piano Industriale con il quale potremmo essere appetibili anche all'estero.
Sono fiducioso. Vedo la voglia di ripartire. Leggeri segni di ripresa ci sono nell'economia e l'ippica ce la può fare".

ANMVI e SIVE alla conferenza per la riforma dell'ippica
Nel Collegato agricolo c'è spazio anche per l'ippica
Si è costituita la Lega Ippica Italiana. Ora il Mipaaf la riconosca