AFLATOSSINE

'Se i nostri allevatori hanno dato latte oltre i limiti non lo sapevamo'

Attualità
'Se i nostri allevatori hanno dato latte oltre i limiti non lo sapevamo'
Per i caseifici si configura il reato penale di contraffazione di sostanze destinate all’alimentazione. Provvedimenti contro gli allevatori?
Ma tre dei cinque caseifici coinvolti ribadiscono al Corriere la loro buona fede. E guardano agli allevatori: "Noi siamo vittime di questa vicenda. Se uno dei nostri allevatori ha conferito latte con valori di aflatossine superiore alla soglia non lo sapevamo. La cosa importante è che il latte di cisterna che abbiamo utilizzato per produrre il nostro formaggio ha sempre avuto valori parecchio inferiori ai limiti di legge. E attendiamo fiduciosi le controanalisi sulle forme, perché vengano dissequestrate al più presto».
Così si è espresso Paolo Cattaruzzi del caseificio San Vitale di Seniga, che due settimane fa si è visto sequestrare dai carabinieri dei Nas mille forme di formaggio in attesa di ricevere il marchio Grana Padano. Lui, come Valter Giacomelli, presidente della Gardalatte di Lonato e Bortolo Tomasoni del Giardino di Orzivecchi, non ci stanno a passare come «furbi».  «

Provvedimenti nei confronti degli allevatori?- Due settimane fa si sono presentati in azienda i Nas - spiega Cattaruzzi, che è anche consigliere del consorzio Grana Padano - dicendoci che a settembre un nostro allevatore aveva conferito latte con aflatossina superiore ai limiti di legge. Non lo sapevamo: il latte di massa della cisterna in ingresso ha sempre avuto valori inferiori alla soglia d’attenzione (40 nanogrammi al litro). E quindi poteva tranquillamente essere lavorato. Il latte incriminato non era che il 3% dell’intera cisterna». Le mille forme prodotte dovranno essere analizzate ma Cattaruzzi è certo che alla fine rispetteranno i valori massimi imposti dal ministero della Sanità, ovvero 275 nanogrammi al chilo. Quali provvedimenti prenderà San Vitale (65mila forme l’anno di Grana) nei confronti dell’allevatore che ha conferito latte fuori norma? «Attendiamo il lavoro della magistratura. Se verrà dimostrata la sua cattiva fede prenderemo provvedimenti» spiega Cattaruzzi. Il presidente della Gardalatte (110mila forme di Grana l’anno): «Tutte le cisterne di latte che abbiamo ritirato avevano valori di aflatossina addirittura inferiori ai 30 nanogrammi al litro.  Come potevamo sapere se un singolo allevatore aveva riscontrato valori sopra soglia?».

Trenta indagati, cinque caseifici- Nell’inchiesta partita dopo la denuncia di Centrale del Latte e gruppo Ambrosi, che hanno rifiutato l’ingresso nei loro stabilimenti di cisterne di latte contaminato da aflatossine, si è scoperto come tra le province di Brescia, Cremona e Mantova 300 analisi in «autocontrollo» fatte per verificare i livelli della cancerogena aflatossina M1 nel latte non fossero state comunicate all’autorità sanitaria. Al momento gli indagati sono una trentina. Tra loro anche i vertici di cinque caseifici (le indagini si starebbero spostando anche su altre due aziende).

I controlli straordinari della Regione- Per la Procura il latte contaminato (lo dice la legge) avrebbe dovuto essere buttato e non mescolato al latte sano. Visti i nuovi controlli settimanali imposti dalla Regione, il latte, in futuro, dovrà essere buttato in concimaia. (fonte)

Aflatossine, scontro giudiziario fra il Consorzio e i caseifici