LEGGE DI STABILITA

Sì ai fondi UE ai professionisti: "un risultato storico"

Attualità
Sì ai fondi UE ai professionisti: "un  risultato storico"
Dopo il via libera (non scontato) di sabato scorso, il presidente di Confprofessioni commenta con soddisfazione l'accesso dei lavoratori autonomi ai bandi comunitari.

«Un risultato straordinario che finalmente proietta i liberi professionisti italiani su una dimensione europea». Con queste parole il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha commentato l'approvazione del provvedimento che consente ai professionisti di accedere ai fondi strutturali europei, contenuto nella legge di Stabilità varata lo scorso 19 dicembre dall'Aula di Montecitorio.

Un risultato "storico" ma non scontato dopo il tentativo di espungere la norma dalla manovra finanziaria. Infatti, mentre in Senato il Governo aveva fatto proprio l'emendamento di Confprofessioni ammettendo i professionisti fra le categorie produttive che hanno diritto ai Fondi strutturali europei, una successiva proposta emendativa presentata alla Camera puntava ad azzerare questo diritto. La soppressione, secondo gli analisti della manovra, era dettata dal timore (infondato) che l'accesso ai fondi escludesse le professioni non regolamentate. Con il passaggio parlamentare di sabato scorso i Fondi europei saranno accessibili anche ai liberi professionisti, come nelle intenzioni dei Sottosegretari all'Economia e allo Sviluppo Economico, Pier Paolo Baretta e Simona Vicari.

Per Stella si tratta di "un punto di partenza per assicurare a tutti i liberi professionisti, senza alcuna distinzione, le risorse necessarie per competere ad armi pari sul mercato dei servizi professionali. Adesso, dobbiamo rimboccarci le maniche perché siamo all'inizio di un percorso che, in linea con gli orientamenti comunitari, supera le distinzioni tra Pmi e studi professionali e ridisegna dalle fondamenta il valore dei liberi professionisti in un contesto economico ancora fragile».

«Abbiamo lavorato incessantemente- aggiunge Stella- prima presso la Commissione europea che nel 2014 ha presentato le Linee d'azione per sostenere l'attività delle professioni liberali, dove per la prima volta i professionisti vengono riconosciuti a tutti gli effetti destinatari dei fondi europei» ha affermato il presidente di Confprofessioni. «Ma la battaglia più dura l'abbiamo sostenuta con le istituzioni politiche italiane per affermare il principio sacrosanto, sancito da una Raccomandazione della Commissione europea e da un Regolamento Ue, che anche i liberi professionisti italiani, svolgono un'attività economica al pari delle piccole e medie imprese e, pertanto, hanno il diritto di accedere ai piani operativi Por e Pon del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo di sviluppo regionale della programmazione 2014/2020».

Ora si apre una nuova fase che vedrà Confprofessioni impegnata al tavolo del Comitato con funzioni di sorveglianza per l'attuazione dei Programmi 2014-2020 dell'Agenzia per la coesione territoriale, affinché i professionisti possano beneficiare dei finanziamenti comunitari; al tempo stesso, stiamo lavorando ad una road map per accompagnare i professionisti nella realizzazione di programmi finanziabili nell'ambito dei fondi strutturali europei.

"Dobbiamo puntare su innovazione, reti tra professionisti, internazionalizzazione e multidisciplinarietà per rilanciare la competitività degli studi in un mercato dei servizi sempre più globalizzato che richiede nuove competenze di elevato contenuto intellettuale»- conclude Stella che ringrazia, a nome di tutti i professionisti,  i referenti istituzionali che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante obiettivo e che hanno sostenuto la proposta emendativa di Confprofessioni nel corso dell’esame della legge di Stabilità: dalle relatrici Federica Chiavaroli e Magda Zanoni per aver accolto le nostre istanze e aver fatto propria la nostra proposta al Senato, al relatore della manovra in Commissione Bilancio della Camera, Paolo Tancredi; il sottosegretario al Mise, Simona Vicari; il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta; e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti».