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TRICASE

Dalla satira in TV al Tribunale, il canile va a processo

Dalla satira in TV al Tribunale, il canile va a processo
A cinque anni dal servizio televisivo di Striscia la Notizia, è iniziato il processo su un canile del leccese. Il proprietario è imputato e parte civile.

E' iniziato il 26 novembre scorso il processo sul canile di Tricase (Lecce). Il caso sollevato, cinque anni fa dall''inviato di 'Striscia la Notizia', finisce in Tribunale e l'inviato del Tg satirico di Canale 5 è stato ascoltato come teste dell'accusa dal Vice Procuratore Onorario Paladini. Il conduttore, Edoardo Stoppa, ha affermato di avere visto alcuni cani, detenuti in condizioni precarie e disagiate. Il proprietario del canile si trova nella posizione processuale di persona offesa e imputato

Il conduttore incontrò il gestore del canile, alla presenza di alcuni volontari di associazioni ambientaliste, per visitare la struttura; venne realizzato un servizio per una puntata di "Striscia la notizia," del gennaio di cinque anni fa. Stoppa- nella deposizione in aula, ha testimoniato le condizioni in cui si trovavano alcuni animali. I cani si presentavano alla sua vista, secondo quanto affermato dallo stesso Stoppa, con: "ulcerazioni sulle zampe, tumefazioni e ferite aperte". Ha poi aggiunto che "due cagnolini furono portati via e affidati ad un veterinario". Stoppa e la sua troupe erano stati circa due ore nella struttura e hanno accumulato circa 40 minuti di riprese.

Sul banco degli imputati, dinanzi al giudice Silvia Saracino della seconda sezione penale, compaiono tredici imputati, tra cui due animaliste di Tricase e alcuni direttori di testate giornalistiche. L'accusa per loro è di diffamazione aggravata a mezzo stampa. L'ex procuratore aggiunto Ennio Cillo avviò anche un’altra indagine per "detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura" (in seguito alla consulenza tecnica di un veterinario nominato dalla Procura), confluita nella stessa inchiesta; il proprietario del canile si trova quindi allo stesso tempo nella posizione di persona offesa e imputato, poiché nel processo i due filoni d'indagine sono stati unificati in un unico procedimento.

Secondo quanto sostenuto dalla difesa, però, gli accertamenti di alcuni veterinari della Asl, della Forestale, dei Nas e della Polizia Provinciale, avrebbero rilevato che il canile era "in regola".

Il proprietario del canile si è costituito parte civile insieme all'Associazione "Zampa Libera”.  Il processo proseguirà il 15 dicembre, quando saranno ascoltati alcuni testimoni della parte civile. (fonte)