• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30945
ATTIKA PARK

Senza forniture di cibo gli animali dello zoo di Atene

Senza forniture di cibo gli animali dello zoo di Atene
Ferme le forniture di sardine congelate dall'Olanda per i delfini. Stop alle consegne dei biscotti indispensabili alla dieta specialissima dei lemuri. Bloccati alla frontiera i vermi per il formichiere. La crisi greca, dopo aver messo in ginocchio in cinque anni decine di migliaia di essere umani, inizia a far danni anche tra le bestie. I controlli di capitali e lo stop al trasferimento di contanti all'estero ha fatto scattare l'allarme rosso all'Attika Park di Atene. I 2.200 animali di 345 specie chiusi nei recinti e nelle gabbie della struttura hanno bisogno, come ovvio, di seguire alimentazioni curate e specializzate. E, dopo la stretta sui conti correnti, le scorte di cibo a disposizione nei magazzini dello zoo sono ridotte al lumicino.

"Quello che abbiamo qui basta si e no per due settimane - ha raccontato al quotidiano Kathimerini il direttore Jean Jacques Lesueur -. Noi vogliamo pagare e abbiamo in banca i soldi necessari per farlo. Ma non possiamo mobilitarli. E quindi a fine luglio la situazione rischia di precipitare".

La situazione dell'Attika è uguale a quella di tantissime aziende greche messe in ginocchio nelle ultime settimane dall'impossibilità di saldare i conti con i partner esteri. Le forniture del cibo per gli animali erano pagate fino a qualche settimana fa a 60 giorni, con un semplice bonifico dal Partenone ai produttori in Francia, Germania e Olanda. Quando il governo di Alexis Tsipras è stato costretto a chiudere le banche e mettere paletti rigidissimi alle operazioni in banca, molti di loro hanno chiamato Lesueur chiedendo di essere pagati in anticipo e in contanti. E il sistema di gestione dello zoo è andato in tilt. I soldi sul conto corrente in banca (ci sarebbero) non possono essere trasferiti oltrefrontiera. Per sbloccarli bisogna fare una richiesta urgente al centro di contabilità dello Stato. Sul tavolo di questo ente però si sono accumulate migliaia di pratiche in arretrato, i via libera arrivano con i contagocce e i delfini dello zoo della capitale rischiano di rimanere senza pesce azzurro.

"Stiamo provando a tappare il buco arrangiandoci con il tradizionale cibo per animali domestici che troviamo qui in Grecia", ha spiegato Lesueur. Ma non è semplice. Le bestie esotiche dello zoo hanno bisogno di adittivi, proteine e vitamine particolari e la soluzione d'emergenza non può durare più di tanto senza mettere a repentaglio la loro salute. Gli ippopotami dell'Attika Park stanno mangiando in questi giorni cibo per cavalli. Pinguini, pellicani e delfini si arrangiano con quel po' di scorte rimasto e con il pesce che arriva dal mercato di Atene dove la crisi e il calo dei consumi hanno aumentato l'invenduto. "Ma sono palliativi", dice il numero uno della struttura che solo di pesce, per dire, ne consuma 50 tonnellate l'anno.

La crisi alimentare, tra l'altro, è solo la ciliegina sulla torta per una realtà privata che negli ultimi anni ha visto crollare il numero di visitatori (il biglietto costa 16 euro) e da ieri è stata costretta ad alzare l'Iva al 23%. "Ma quello che mi importa ora - ha concluso Lesueur - è salvare la vita ai miei animali" (fonte)