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DAL MINISTERO DELLA SALUTE

Segnali d’allerta dei virus influenzali dal mondo volatile

Segnali d’allerta dei virus influenzali dal mondo volatile
La situazione attuale dell'influenza, a livello globale, è caratterizzata da alcuni segnali che devono essere strettamente monitorati.

L'Ufficio Malattie infettive e profilassi internazionale del Ministero della Salute ha diffuso un documento ad ampia diffusione che fa il punto sui segnali d'allerta dei virus influenzali dal settore dei volatili.
Aggiornata al mese di febbraio, la situazione "è caratterizzata da alcuni segnali che devono essere attentamente monitorati, quali l'incremento della varietà di virus influenzali animali co-circolanti con scambio di materiale genetico che danno origine a nuovi ceppi; i casi di infezione umana da influenza aviaria A (H7N9) in Cina che continuano ad essere presenti; e una recente impennata dei casi di infezione umana da H5N1 in Egitto. Le mutazioni del virus influenzale stagionale H3N2 hanno compromesso la protezione conferita dal vaccino attuale e sono fonte di particolare preoccupazione".

I virus in uccelli selvatici e domestici- La diversità e la distribuzione geografica dei virus influenzali attualmente circolanti in uccelli selvatici e domestici sono senza precedenti, dall'avvento dei moderni strumenti per il rilevamento e la caratterizzazione dei virus.I virus dei sottotipi H5 e H7 preoccupano ancora di più in quanto possono rapidamente mutare da una forma che provoca sintomi lievi negli uccelli, a quella che provoca una forma grave di malattia e la morte in popolazioni di pollame, causando epidemie devastanti ed enormi perdite per il settore avicolo e per il sostentamento degli agricoltori.
Dall'inizio del 2014, all'Organizzazione per la salute animale, o OIE, sono stati notificati 41 focolai di H5 e H7 nei volatili che coinvolgono 7 diversi virus in 20 paesi dell'Africa, America, Asia, Australia, Europa e Medio Oriente. Sono diversi i nuovi virus emersi e diffusi in uccelli selvatici o nel pollame, negli ultimi anni.
Alcuni dei focolai notificati all'OIE hanno coinvolto solo uccelli selvatici. Tali notifiche sono indicative del rafforzamento della sorveglianza e del miglioramento nella diagnosi di laboratorio a seguito della grande epidemia di influenza aviaria H5N1 altamente patogena iniziata in Asia alla fine del 2003.
Il rilevamento di virus di influenza aviaria ad alta patogenicità negli uccelli selvatici indica la necessità di una stretta vigilanza sugli allevamenti di pollame. Uccelli acquatici migratori, immuni alla malattia, sono noti per diffondere virus aviari in nuove aree, in quanto attraversano rapidamente continenti lungo percorsi di diverse rotte. Questi uccelli acquatici migratori si uniscono agli uccelli selvatici locali e al pollame, che si infettano.

H7N9: nessun cambiamento nella epidemiologia delle infezioni umane- Ad oggi, sono stati riportati 602 casi di H7N9 nell’uomo e 227 decessi, la maggior parte in Cina, inclusi 4 casi segnalati dai Centri per il Controllo delle malattie di Taipei e 13 casi segnalati dal Centro per la tutela della salute, Hong Kong SAR, in Cina. La Malaysia ha segnalato un caso in un viaggiatore cinese nel 2014, e il Canada ha segnalato due casi in forma lieve in viaggiatori di ritorno dalla Cina nel gennaio 2015.

Virus H5: attualmente la minaccia più evidente per la salute- Il virus dell'influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità, che ha causato epidemie di pollame in Asia quasi ininterrottamente dal 2003 ed è adesso endemico in molti paesi, rimane il virus influenzale animale piùpreoccupante per la salute dell'uomo. Dalla fine del 2003 fino a gennaio 2015, sono stati segnalati all'OMS, da 16 paesi, 777 casi confermati di infezione da virus H5N1 nell'uomo. Di questi casi, 428 (55,1%) sono stati fatali.
Negli ultimi due anni, l'H5N1 è stato affiancato da ceppi di recente rilevazione, H5N2, H5N3, H5N6, H5N8 tutti attualmente in circolazione in diverse parti del mondo. In Cina, H5N1, H5N2, H5N6, H5N8 sono attualmente co-circolanti negli uccelli insieme a H7N9 e H9N2. Il virus H9N2 è stato un'importante aggiunta a questo mix, in quanto è servito da "donatore" di geni interni per i virus H5N1 e H7N9. Negli ultimi quattro mesi, due casi di infezione umana da H9N2 sono occorsi in Cina. Entrambe le infezioni erano lievi e i pazienti si sono completamente ristabiliti.
I virologi interpretano la recente proliferazione di virus emergenti come un segnale che i virus influenzali co- circolanti scambiano rapidamente materiale genetico per formare nuovi ceppi. I virus del sottotipo H5 hanno dimostrato una forte capacità di contribuire a questi cosiddetti eventi di "riassortimento".

Infezioni da H5N1 in Egitto- L'improvviso aumento del numero di infezioni umane H5N1 in Egitto, iniziato nel mese di novembre 2014 e proseguito nei mesi di gennaio e febbraio 2015, ha ridestato preoccupazione.Le autorità sanitarie e veterinarie in Egitto hanno una vasta esperienza della malattia. A loro avviso, la maggiore diffusione della circolazione del virus H5N1 nel pollame in questo periodo, in combinazione con il gran numero di famiglie che allevano piccoli stormi con scarsa comprensione dei rischi per la salute correlati, è la spiegazione più probabile per questo picco di nuovi casi.
Questa osservazione, a sua volta, segnala un urgente bisogno di indagini veterinarie per identificare e ridurre, la fonte di tale pesante contaminazione virale. Una seconda motivazione è il rischio concreto che il commercio dipollame, sia legale che illegale, introdurrà il virus in nuovi paesi. La rilevazione di casi con malattia moderata suggerisce che la sorveglianza nell'uomo è abbastanza buona.
Il 10 febbraio, le autorità egiziane hanno notificato all'OMS un caso di infezione da H9N2 in un bambino di tre anni. La malattia era in forma mite e il bambino è stato dimesso dall'ospedale completamente guarito. Tuttavia, il fatto che il virus H9N2 è co-circolante con l'H5N1 è motivo di preoccupazione.

Ridotta protezione del vaccino contro l'influenza stagionale- Lla stima provvisoria dell'efficacia del vaccino stagionale corrente per ridurre il rischio di visite mediche dovute all'influenza - in tutte le età – era, negli Stati Uniti, solo del 23%. Questa protezione è più bassa del solito, ma non è inaspettata nelle stagioni in cui vi è un rapido cambiamento significativo delle proprietà dei virus circolanti. Stagioni in cui vi è una significativa riduzione della protezione del vaccino stagionale a causa della evoluzione rapida e imprevedibile dei virus influenzali sono relativamente rare, con solo quattro stagioni nel corso degli ultimi 25 anni.
Dalla stagione influenzale 2004-2005, i ricercatori statunitensi hanno prodotto stime annuali sull'efficacia del vaccino. La stima dell'efficacia vaccinale negli Stati Uniti ha spaziato dal 10% al 60%, con efficacia del 40-60% nella maggior parte degli anni. Questo significa la richiesta di vaccini migliori.

Lo stato di preparazione globale a una pandemia influenzale -Su molti livelli, il mondo è più preparato che mai ad una pandemia influenzale.la risposta complessiva dei sistemi sanitari, specialmente nel mondo in via di sviluppo, avrà un maggior impatto nel modo in cui i vaccini disponibili e altri interventi sanitari potranno essere forniti per proteggere le popolazioni durante la prossima pandemia.
Le capacità critiche necessarie includono un adeguato stoccaggio e idonei canali di distribuzione, la possibilità di erogare rapidamente i servizi ad un gran numero di persone, di tutte le età, una rete di laboratori ben sviluppato, e un numero sufficiente di personale e posti letto. L'esperienza nella conduzione di campagne di educazione di massa, supportata dalla fiducia delle persone nel sistema sanitario, è un altro fattore fondamentale. Tuttavia, queste capacità sono carenti in un gran numero di paesi in via di sviluppo.

Attenzione: preparatevi alle sorprese- Anche se il mondo è più preparato alla prossima pandemia rispetto a prima, rimane estremamente vulnerabile, soprattutto a una pandemia che causa una malattia severa. Nulla è prevedibile, sia quando verrà la prossima pandemia che quale virus potrebbe esserne responsabile.La ricerca virologica, che ha fatto così tanto per aiutare l'identificazione e l'accertamento di nuovi virus, valutare i rischi in caso di pandemia, e monitorare la loro diffusione internazionale, deve continuare ad un ritmo accelerato.
Sono necessari ulteriori ricerche e studi per produrre vaccini migliori e ridurre il tempo di produzione. Durante una pandemia grave, molte vite saranno perse nei 3 o 4 mesi necessari per la produzione di vaccini.
Una pandemia influenzale è la più globale delle malattia infettive attualmente conosciute. E' nell'interesse di tutti i paesi prepararsi a questa minaccia con una solidarietà altrettanto globale.

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