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CONTROLLI

Green Hill bis: indagato il veterinario della Asl di Lonato

Green Hill bis: indagato il veterinario della Asl di Lonato
Tutti i computer dell'Asl di Lonato del Garda, distretto veterinario 2, sono stati sequestrati dalla procura di Brescia. È uno dei primi accertamenti disposti dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani nell'ambito dell'inchiesta «Green Hill bis» avviata subito dopo la condanna, in primo grado, per maltrattamenti del manager, del direttore e del veterinario dell'allevamento.  La procura ha disposto verso la fine di febbraio una perquisizione e tutto il materiale informatico è stato prelevato.

Ora sono in corso una serie di accertamenti tecnici affinchè vengano analizzati tutti i documenti contenuti nei computer a disposizione del distretto dell'Asl di Lonato. Negli uffici del dipartimento veterinario era, infatti, in servizio il veterinario di Brescia che aveva il compito di controllare che nei capannoni dell'allevamento di Montichiari funzionasse tutto nel rispetto della legge.

Il veterinario è finito sul registro degli indagati: a suo carico sono ipotizzati i reati di falso ideologico, maltrattamenti e animalicidio in concorso. Il veterinario era in servizio, fino al 2012, quando è stato spostato in altra sede a causa di un provvedimento disciplinare legato a un'autorizzazione firmata per un allevamento di bovini che aveva ottenuto alcuni finanziamenti dalla Comunità europea. Un controllo successivo aveva permesso di appurare che nell'allevamento ben poche cose erano in regola e non c'erano i requisiti necessari per ottenere il finanziamento. Gli inquirenti, quindi, devono verificare tutta la documentazione e i verbali conservati negli archivi.

La nuova inchiesta collegata all'allevamento di cani beagle è stata aperta all'inizio di febbraio, a carico - come detto - di un veterinario che era in servizio al distretto 2 di Lonato. Durante il processo è emerso che nei cinque capannoni di Green Hill le attività svolte dai dipendenti e i trattamenti riservati alle fattrici e ai cuccioli era difformi dalle regole. Nel corso del procedimento giudiziario il pm aveva sostenuto a più riprese la superficialità dei controlli e delle ispezioni. Erano anche state prodotte alcune mail a dimostrazione del fatto che le ispezioni erano «annunciate», anticipate da una serie di avvisi. Nelle mail veniva annunciato il giorno dell'ispezione anche il settore che sarebbe stato oggetto del controllo. Le ispezioni, sempre secondo quanto sostenuto dall'accusa, nel corso del processo, erano rapide e molto spesso i moduli erano compilati dai vertici dell'azienda. Il veterinario attualmente indagato è accusato anche di aver fornito suggerimenti per superare anche i controlli regionali. (fonte)