• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30853
INTERVISTA

Gippoliti (CITES): gli zoo custodi di patrimoni genetici

Gippoliti (CITES): gli zoo custodi di patrimoni genetici
"Gli zoo possono essere l'ultima salvezza per gli animali, soprattutto oggi che gli habitat naturali stanno velocemente scomparendo".
Lo dichiara Spartaco Gippoliti a Wired.it che a dedicato un approfondimento ai giardini zoologici e al loro ruolo di salvaguardia della biodiversità. "Il vero pericolo per la natura - aggiunge  Gippoliti, membro della Commissione Cites, è piuttosto quello di avere nuove generazioni assolutamente ignoranti e insensibili all'ecologia e l'etologia animale, cosa che un giardino zoologico degno di questo nome può fare garantendo, allo stesso tempo, il benessere degli animali".

Gli zoo, "non sono crudeli prigioni", ma "luoghi di ricerca dove il benessere degli animali viene al primo posto"- Michela Dell'Amico di Wired.it.  E restano "l'ultima possibilità per salvaguardare la biodiversità e avvicinare le nuove generazioni alla natura".

Evoluzione e attualità degli zoo- Oggi i giardini zoologici sono molto diversi da quelli di una volta- scrive la giornalista - e permettono a specie a rischio, come i leoni, di vivere e riprodursi in tranquillità. Oggi vivono negli zoo patrimoni genetici che non esistono più in natura da 50 anni. Inoltre, gli zoo di tutto il mondo fronteggiano problemi di spazio legati a nascite un po' troppo frequenti e non devono più, come accadeva negli anni '50, prendere animali selvatici per le proprie gabbie.  Per Gippoliti, membro della Commissione Cites, "gli zoo - dichiara- permettono ai ricercatori di studiare gli animali e di capire meglio come intervenire per proteggerli in natura, e in alcuni casi gli zoo finanziano operazioni di conservazione". E cita ad esempio la  Wildlife Conservation Society, nata all'interno dello zoo del Bronx, a New York. "Un modello per chiunque nel mondo sia interessato alla conservazione e allo studio degli animali".

Il confronto con l'Europa- Dell'Amico chiede se esistano zoo che è possibile frequentare con la ragionevole certezza di partecipare a finanziare una struttura educativa, che appunto curi il benessere degli animali, che partecipi a progetti di conservazione e che faccia ricerca scientifica, contribuendo ad accrescere le nostre conoscenze e quindi le nostre capacità di supportare gli animali in natura?
Secondo Gippoliti in Italia "scontiamo il peso di un'opinione pubblica che non ama gli zoo, che quindi non hanno grossi finanziamenti, né pubblici né privati. Se lo zoo di Berlino, o Vienna, raggiunge i 2 milioni di visitatori l'anno, quello di Roma non arriva al milione". In Italia "esistono ottime strutture" e l'elenco potrebbe aumentare attuando le norme europee che il nostro Paese ha recepito da pochi anni.
Ma "in Europa il campionario è certamente più ricco- dichiara Gippoliti-  si va dagli zoo di Bristol e Londra a quello di Zurigo, con altissimi livelli nella gestione degli animali e nella loro presentazione come parte di un ecosistema a rischio di estinzione, e anche per i loro finanziamenti a progetti di conservazione in varie parte del mondo".

Direttiva 1999/22/CE relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici

Decreto Legislativo 21 marzo 2005, n. 73