RACCOMANDAZIONE OIE

Una lezione da imparare dalla diffusione del virus H5N8

Attualità
Una lezione da imparare dalla diffusione del virus H5N8
L'Organizzazione mondiale per la salute animale raccomanda di rafforzare i sistemi di sorveglianza e diagnosi precoce per le malattie degli animali.
La raccomandazione - adottata il 24 novembre e pubblicata sul sito OIE- vale per le autorità sanitarie di tutto il mondo e considera il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza "un obiettivo importante delle politiche ufficiali sanitarie", dopo la recente diffusione del virus HPAI H5N8 in Asia e in Europa.

In questo contesto, l'OIE ricorda che una cattiva gestione del controllo alla fonte negli animali, a prescindere dal fatto che le malattie siano potenzialmente trasmissibili all'uomo, può avere conseguenze  gravi per la popolazione e l'economia, sia a livello regionale che globale.  Le crisi degli ultimi 20 anni (aviaria, afta epizootica, BSE e ora Ebola) dimostrano che, se è vero che le politiche di lotta, alla fonte,  contro le malattie di origine animale sono una spesa per i bilanci dei singoli Stati o la comunità internazionale, la spesa è irrisoria rispetto ai costi necessari per affrontare le emergenze epidemiche in campo animale e umano. E' di questo parere il direttore generale dell'OIE, Bernard Vallat, che fa leva sulle esperienze del passato.

L'esistenza di Sistemi Veterinari competentI e ben organizzati, a prescindere dal livello di un paese di sviluppo, è un prerequisito per la diagnosi precoce dei focolai di malattie animali e per dare  una risposta rapida e trasparente. Questo è il motivo per cui, attraverso le sue norme intergovernative ei suoi strumenti per migliorare le prestazioni dei Sistemi veterinari, l'OIE fornisce ai suoi 180 Paesi membri le basi necessarie per rafforzare la governance dei loro sistemi di polizia sanitaria, sostenuti da adeguate risorse umane e finanziarie e da una legislazione adeguata unita ad alta formazione veterinaria.

In parallelo, è importante garantire un'ampia sorveglianza sulle malattie animali, tanto negli animali selvatici che domestici. "Allevatori, cacciatori, pescatori e altri utilizzatori dell'ambiente naturale sono attori chiave con i quali è importante cooperare", osserva Vallat, "e sono anche necessarie in tutto il mondo risorse aggiuntive per la ricerca attiva di agenti patogeni negli animali selvatici, tra cui gli uccelli acquatici ".

A livello internazionale, sono stati sviluppati nel corso degli ultimi dieci anni strumenti volti alla prevenzione, alla fonte, negli animali. E' il caso, ad esempio, dell'OIE PVS Pathway, un programma globale per migliorare le prestazioni dei servizi veterinari nazionali, del regolamento sanitario internazionale sviluppato dall' OMS e del Sistema WAHIS . E' importante darne diffusione perchè possano beneficiarne i paesi in via di sviluppo, dove l'esplosione della domanda di proteine animali porterà ad un profondo cambiamento nella produzione zootecnica in favore di sistemi più intensivi, che richiederanno un controllo veterinario più rigoroso . "E dobbiamo farlo in fretta, in quanto gli agenti patogeni non aspettano"- conclude Vallat.