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LE REAZIONI

Presidente di Ordine con incarico politico: c'è incompatibilità

Presidente di Ordine con incarico politico: c'è incompatibilità
Alcuni Presidenti di Ordine sono deputati o senatori. O Sindaci. O Amministratori pubblici. Non sarà più possibile: reazioni alla delibera dell'ANAC.

I rappresentanti di Ordini e Collegi con incarichi di vertice nelle pubbliche amministrazioni dovranno decidere fra l'Ordine e la Politica. La delibera dell'Autorità anticorruzione dello scorso 21 ottobre, sancisce una incompatibilità che fa già discutere. Attualmente - puntualizza quotidianosanita.it siedono in Parlamento i presidenti di tre Ordini sanitari: il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Amedeo Bianco (Pd), la presidente della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi, Annalisa Silvestro (Pd), il presidente dell'Ordine nazionale dei farmacisti, Andrea Mandelli (Fi) e il suo vicepresidente Luigi d'Ambrosio Lettieri (Fi).

Ordini e i Collegi hanno un mese di tempo, dalla pubblicazione della delibera, per adeguarsi. L'Autorità anticorruzione vigilerà sull'adozione dei piani triennali e del Codice di comportamento. Sono anche previste sanzioni (da mille a 10mila euro). Le incompatibilità dovranno, invece, essere segnalate dal responsabile del piano anticorruzione di ciascun ente che dovrà segnalare eventuali violazioni all'Antitrust e alla Corte dei conti. Trenta giorni nei quali gli Ordini faranno le opportune verifiche sull'applicabilità delle norme Anticorruzione e Trasparenza alle cariche ordinistiche e, in particolare, se la carica di presidente di Ordine possa rientrare in una fattispecie differente in quanto elettiva.

Sul provvedimento arrivano le prime reazioni, a partire dagli Ordini più esposti alla novità o meglio alla "doccia fredda" come viene definita da doctor33.it, che ha raccolto le dichiarazioni di Amedeo Bianco e Annalisa Silvestro:  «Ho visto il parere di Cantone» dice Bianco «ma ci riserviamo di approfondire per capire se il nostro incarico coincida con le fattispecie considerate dalla delibera. Se la questione si ponesse ne prenderemmo atto e ne trarremmo le conseguenze con rispetto della legge dovuto da persone delle istituzioni quali siamo».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Annalisa Silvestro in rappresentanza degli infermieri. «Quando siamo entrati in Senato» dichiara «una commissione ad hoc ha verificato la nostra situazione non riscontrando alcun problema. Ora c'è la delibera Anac e andranno fatte nuove verifiche. Dopodiché se venisse confermata la linea dell'incompatibilità prenderò le misure del caso, facendo quanto di più confacente agli obiettivi che mi prepongo» conclude Silvestro.