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FRANCIA

Più trasparenza sulle vendite dei medicinali veterinari

Più trasparenza sulle vendite dei medicinali veterinari
La libertà di vendita dei medicinali accordata ai cugini francesi entra nel mirino del Fisco che chiede più trasparenza sulle parcelle ai clienti.

Sulla base di un Rapporto annuale- ora nelle mani del Ministero del Tesoro- l'Ispettorato delle finanze francese chiede di distinguere più chiaramente i proventi per prestazione sanitaria da quelli per vendita commerciale dei farmaci.

Il Rapporto fa i conti in tasca ai veterinari francesi, soprattutto ai liberi professionisti per animali da compagnia, ed è diventato la base di lavoro dal Governo Hollande per liberalizzare il settore, con una lenzuolata non molto diversa da quella che i veterinari italiani conobbero con il Ministro Bersani nel 2007. Ma per i francesi, il mercato e il guadagno (circa 3.620 euro netti al mesi secondo il Rapporto) sono il risultato di una attività che ha anche risvolti commerciali e sulla quale il Fisco francese vuole vederci più chiaro. Fermo restando che è l'asimmatria informativa a giustificare la qualificazione esclusiva del medico veterinario a determinare le terapie e a prescriverle, sarà meglio chiarire al cliente stesso quanto questi versa per la prestazione sanitaria e quanto per l'acquisto del farmaco. Sullo sfondo ci sono situazioni di abuso e di sovratariffazione.


Nel Rapporto si rileva che i veterinari hanno il "monopolio" sulla prescrizione dei medicinali veterinari e insieme a farmacie e organizzazioni di allevatori anche della cessione di questi prodotti, il cui prezzo di vendita al pubblico è libero. Tuttavia, nel caso di animali da compagnia i veterinari distribuiscono la quasi totalità dei medicinali veterinari e dispongono di un "monopolio di fatto" sulla distribuzione al dettaglio, senza alcuna regolamentazione dei prezzi. La prestazione di vendita di questi medicinali è spesso legata ad una prestazione intellettuale (anche una consulenza) e la concorrenza fra veterinari si basa sulle tariffe complessive di queste prestazioni.

Il Rapporto mostra una ricognizione- svolta nel 2012 dalla direzione generale che si occupa di concorrenza, repressione frodi e tutela dei consumatori - sui prezzi praticati in 24 strutture veterinarie ai medicinali veterinari per animali da compagnia; l'indagine ha mostrato un margine elevato e omogeneo di circa il 40% (tabella 16 del Rapporto). Le valutazioni condotte con il ministero dell'agricoltura francese- dal quale dipende l'attività veterinaria in Francia- hanno portato a ritenere che questo elevato margine dipenda da tariffe poco trasparenti, ad esempio: atti medico veterinari sottotariffati e compensati da prezzi eccessivi applicati ai medicinali veterinari. Inoltre, l'omogeneità del margine riscontrato fra i vari veterinari oggetto di indagine è stato considerato indicativo di un mal funzionamento del mercato, secondo logiche anticoncorrenziali.


Che fare? Una opzione di riforma potrebbe consistere- suggerisce il Rapporto- nell'introduzione di maggiore trasparenza sulle tariffe veterinarie mediante la separazione chiara della prestazione veterinaria dalla prestazione di vendita dei medicinali veterinari. Come? Ad esempio, suggerisce l'Ispettorato, pubblicando un elenco consultabile delle tariffe applicate alle una e alle altre.

Questo Rapporto e la liberalizzazione delle professioni regolamentate francesi è stato alla base della protesta dei professionisti lo scorso settembre.