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RISPOSTA DEL MISE

Professionisti: sì, le multe potranno arrivare via PEC

Professionisti: sì, le multe potranno arrivare via PEC
La pubblica amministrazione potrà inviare multe e verbali ai cittadini (imprese e professionisti) via posta elettronica certificata. Rispondendo a un interpello della Camera di commercio di Reggio Emilia il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso il parere 149353/14, con il quale conferma che la trasmissione dei verbali relativi alle sanzioni amministrative arriveranno via Posta elettronica certificata. A rafforzare il parere, il MISE ha inoltrato per conoscenza il proprio parere ai dicasteri di Giustizia ed Economia.

Arriveranno, dunque, direttamente all'indirizzo email certificato, con valore legale, verbali e ordinanze-ingiunzione. La Pubblica Amministrazione è tenuta a farlo, in base al codice dell'amministrazione digitale (cosiddetto Cad), e al relativo decreto delegato in base al quale dal primo luglio 2013 lo scambio di documenti fra enti e imprese avviene "esclusivamente in via telematica". I dirigenti pubblici che non si adeguano rischiano la responsabilità professionale  che può comportare la revoca dell'incarico.

L'indirizzo del destinatario della sanzione, spiega il Ministero, deve essere verificato non presso il Registro delle Imprese (tenuto dalle Camere di Commercio dove, nelle relative visure, viene indicata la Pec), ma sul registro Ini-Pec, l'indice nazionale gestito dallo Sviluppo economico che contiene tutti gli account con valore legale di imprese e professionisti, costantemente aggiornato dai singoli registri e da collegi e ordini professionali. Una volta compiuto il controllo, conclude il direttore generale Gianfrancesco Vecchio, trovano applicazione le disposizioni ordinarie in materia di notifica, compiuta giacenza e così via.

Consultare regolamente la casella PEC- Non consultando l'account "ufficiale" si rischia di incorrere in conseguenze ancora peggiori. Peraltro, non costituisce una valida scusa l'aver avuto problemi di linea adsl, l'aver perso la password, l'aver avuto problemi con il proprio gestore. La notifica si considera comunque compiuta. Con la conseguenza che, in caso di mancata consultazione della comunicazione, oltre a decorrere i termini per fare eventualmente ricorso, ci si troverà una cartella di Equitalia con maggiorazioni e spese o, nella peggiore delle ipotesi, persistendo l'incosciente inadempimento, con un pignoramento come il blocco dello stipendio o il fermo auto.

Va ricordato, infine, che dal 26 agosto scorso Equitalia ha esteso alle imprese individuali la notifica delle cartelle di pagamento di propria competenza esclusivamente tramite posta elettronica certificata (leggi "Cartelle Equitalia, la notifica arriva via Pec"). La notifica tramite pec è equiparata in tutto a una notifica eseguita secondo le modalità tradizionali. Ne deriva, ad esempio, che se la cartella di pagamento è stata correttamente trasmessa con pec da oltre 60 giorni la stessa non sarà più impugnabile davanti al giudice.

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Circolare FNOVI del 6 agosto 2014- Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata (INI-PEC) –Trasmissione massiva dati

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