• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30861
ORSA DANIZA

Il Ministro Galletti: lezione per il futuro, adottare 'le migliori soluzioni'

Il Ministro Galletti: lezione per il futuro, adottare 'le migliori soluzioni'
"La morte di un'esemplare di un orso è sempre una sconfitta. "Adottare le migliori soluzioni per l'intera popolazione di orsi di Trentino, Veneto, Lombardia e Friuli".

Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha "già inviato alla Provincia di Trento la richiesta di una relazione sull'accaduto" in relazione alla morte della orsa Daniza "per chiarire la dinamica dei fatti e chiedendo misure affinché episodi come questo non si ripetano più". "La morte di un'esemplare di un orso – afferma Galletti – è sempre una sconfitta. Ora pensiamo a seguire e tutelare i due cuccioli". Galletti definisce "davvero una brutta notizia" la morte di Daniza. "Ma a questo punto – rileva il ministro – fermi restando i chiarimenti da acquisire sulla morte dell'orsa, mi preme la sorte dei due cuccioli, uno dei quali non è stato ancora munito di radiocollare. Vanno seguiti e protetti per garantirne il costante benessere e consentire loro di diventare adulti".

Ad avviso del Ministro Galletti, "vanno adottate le migliori soluzioni per l'intera popolazione di orsi di Trentino, Veneto, Lombardia e Friuli. Facciamo in modo che quanto accaduto – conclude Galletti – ci serva da insegnamento per il futuro". Il comunicato del Ministro evidenzia inoltre che Daniza "era un'orsa che il ministero seguiva da anni essendo una delle prime inserite nel progetto di ripopolamento".

Il Corpo forestale dello Stato ha aperto un'indagine d'iniziativa a seguito della morte dell'Orsa Daniza che non è sopravvissuta alla narcosi disposta dalla Provincia Autonoma di Trento; personale del Corpo sta acquisendo documentazione e informazioni presso la stessa amministrazione provinciale e le altre autorità statali e locali coinvolte. Una squadra altamente specializzata in questo tipo di indagini è stata inviata dall'Ispettorato Generale su disposizione del Capo del Corpo per supportare l'attività investigativa dei reparti territoriali. Si ipotizza il delitto di maltrattamento e uccisione di animali.

L'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) aveva espresso forte preoccupazione per la sopravvivenza dei cuccioli dell'"orsa nati nell'anno e privati dell'assistenza della madre nella ricerca del cibo, nella scelta dei luoghi di rifugio, negli itinerari da percorrere e nella difesa da possibili minacce e da eventuali predatori".
Si evidenziava inoltre nella lettera la "necessità di un'attenta valutazione di come, in tali circostanze, la cattura e la captivazione possano configurarsi come ipotesi di maltrattamento nei confronti dei cuccioli". Per tali ragioni il Corpo forestale dello Stato chiedeva di "considerare la possibilità di un'ulteriore approfondita riflessione sulle future scelte da mettere in atto". Lo stesso aveva fatto il Comandante regionale del Veneto del Corpo forestale dello Stato Daniele Zovi che aveva indirizzato analoga nota al Presidente della Provincia Autonoma di Trento invitandolo a desistere dalla cattura.