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SVIZZERA

Allevamenti di razza ed estremi: proposta di regolamentazione

Allevamenti di razza ed estremi: proposta di regolamentazione
Un'ordinanza che non convince. Protezione animali e allevatori di cani divisi sulle nuove norme di applicazione della legge.

Le norme più rigide in materia di selezione delle razze proposte dall'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), volte a ridurre il numero di animali che presentano problemi di natura ereditaria, non piacciono. Il 28 luglio si è chiusa la consultazione pubblica sulla proposta, che nell'intento dell'Ufficio intende concretizzare il principio che "lʼallevamento deve mirare allʼottenimento di animali sani, privi di caratteristiche lesive della loro dignità". La nuova normativa elenca le caratteristiche ereditarie suscettibili di compromettere il benessere degli animali, definisce criteri per la categorizzazione degli aggravi e stabilisce a quali condizioni gli animali possono essere impiegati nellʼallevamento.

Criteri chiari per la valutazione di allevamenti di razza ed estremi- Gli animali con aggravi, per esempio i cani con deformazioni del cranio, non de vono essere esclusi dagli allevamenti a priori. Un allevamento estremo è una forma di selezione in cui l ' aspetto fisico degli animali diverge fortemente da quello presente in natura al punto da compromettere gravemente o rendere impossibili le funzioni corporee o il comportamento normale. Le caratteristiche ricercate specifiche di una razza, per esempio la formazione eccessiva delle pieghe o la deformazione del cranio, della colonna vertebrale o degli arti, possono ripercuotersi negativamente sulla qualità di vita degli animali interessati. Poiché, però, in base all' aspetto fisico non è possibile evincere gli aggravi di un animale in tutti i casi, un divieto generalizzato delle razze sarebbe giustificato solo raramente. Ogni razza o forma selezionata è diversa e presenta singoli punti critici. Per questo motivo l' ordinanza dell' ufficio federale prevede la valutazione di un animale prima di un eventuale impiego nell' allevamento per quanto riguarda eventuali aggravi, legati al 'obiettivo di allevamento o di carattere ereditario. Vi è aggravio se all' animale sono inflitti in particolare dolori, sofferenze o lesioni, se viene
posto in stato di ansietà o mortificato, si interviene in modo incisivo sul suo fenotipo (aspetto fisico), si pregiudicano le sue capacità, viene eccessivamente strumentalizzato oppure soffre di disturbi comportamentali. Un animale può essere impiegato o meno nell' allevamento in funzione dell' entità degli aggravi presenti. L'ordinanza illustra come procedere per valutare gli aggravi e in base a quali criteri occorre valutarne l'entità in un animale potenzialmente impiegato in un allevamento.

Secondo la Protezione svizzera degli animali (PSA) non vanno abbastanza lontano. Secondo gli allevatori, in particolare quelli di cani di razza, non raggiungeranno invece l'obiettivo sperato e creeranno problemi a chi non se lo merita. "Non chiediamo un divieto di allevare determinate razze di cane o gatto in Svizzera, ma domandiamo che tutte quelle caratteristiche che pesano sul benessere degli animali spariscano", spiega alla RSI Petra Santini, responsabile della comunicazione per la Svizzera italiana della PSA (ascolta l'intervista in fondo al testo). L'associazione chiede all'USAV di fare più di quanto già previsto, di completare quindi la lista dei sintomi condannabili e quella delle razze vietate, inserendo, ad esempio il cane Carlino.

Un progetto d'ordinanza che secondo gli allevatori di cani di razza (link al parere) "porterà a risultati opposti a quelli che si fissa ufficialmente", ci spiega Louis Mayer, presidente dell'associazione romanda ARECR. I suoi membri (190) hanno scritto una lettera all'USAV esprimendo il proprio rammarico. Chiedono di non essere sottomessi a questa nuova ordinanza perché "fanno già degli sforzi per migliorare la salute dei cani", ha concluso Louis Mayer.

L'Ufficio Federale ha precisato che con il provvedimento - inserito in un più ampio pacchetto di riforme sulla tutela animale- intende mirare soprattutto alla prevenzione e non ai divieti e pertanto, non ci sono liste di razze.

pdfIL_TESTO_DELLA_PROPOSTA_DI_ORDINANZA.pdf274.96 KB