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PALAZZO CHIGI

SSN: la manovra finanziaria taglia spese e stipendi

SSN: la manovra finanziaria taglia spese e stipendi
La manovra sui conti di asl e ospedali, in un solo articolo di legge, punta al recupero di risorse che per il ministro Lorenzin si possono avere "in tre anni e non in un mese". Per i sindacati del SSN, la manovra "impoverisce le competenze professionali" fa "fuggire medici e sanitari" ed è un "sproprio" di stipendi e reddito da lavoro. Da Renzi un tweet: "Non ci sono tagli in sanità".

Come anticipato da Il Sole-24 Ore, la bozza della manovra per la sanità, al Consiglio dei ministri, contempla tagli e risparmi. Il Capo II (Spesa Sanitaria) del Documento Economico Finanziario- in poche righe-  prevede contenimenti di spesa (farmaci, servizi, posti letto) e riduzioni del trattamento economico per "chiunque" abbia rapporti di lavoro con pubbliche amministrazioni. Senza distinguo fra dirigenti e convenzionati, nè fra incarichi occasionali e attività intramoenia.

Il Governo persegue interventi da da 868 mln quest'anno e da 1,508 mld nel 2015-2016 sulla spesa sanitaria, riducendo il Fondo ma tenendo conto delle Regioni in regola e  lasciando i governatori liberi di tagliare in altro modo: basta arrivino risparmi di pari valore. Quella che il quotidiano economico definisce "una stangata" è contenuta in un solo articolo (il 5), ma ce n'è quanto basta per far infuriare le sigle sindacali , contro una spending review che dovrebbe reinvestire i risparmi e invece intacca- dicono- i contratti, taglia gli stipendi, mantiene il blocco del turn over e degli aumenti, senza affrontare il precariato.

"Il Ssn collasserà se si fanno fuggire i medici e i sanitari - si legge nel comunicato della Federazione Veterinari e Medici (FVM)-e se li si costringe a lavorare in condizioni sempre peggiori e con stipendi sempre minori. I tagli ipotizzati agli stipendi sopra i 60.000 euro, compresi tutti gli emolumenti comunque percepiti è, probabilmente, una lucida follia. Con questo metodo la privatizzazione della sanità è garantita in poco tempo. Il metodo è semplice ed efficace  come la ghigliottina contro la forfora".

"Il Def - per Anaao - lascia intravvedere una morte annunciata". Il decreto legge " portera' secondo indiscrezioni di stampa un taglio lineare al Fondo sanitario di 4 mld in tre anni ed una amputazione chirurgica degli stipendi di tutti i professionisti della sanita. "Ci sara' - prosegue l'Anaao - un definanziamento che produce asfissia dei servizi e un impoverimento delle competenze professionali". Il sindacato se la prende con tutti: ""Tacciono le Regioni immerse nell'oblio di un Patto tradito prima ancora che venisse stipulato, tacciono le organizzazioni sindacali delle nuove professioni sanitarie, tacciono gli Ordini professionali per i quali il decoro e
la dignita' professionale sono fattori indipendenti dal contesto, tacciono le universita' - conclude la nota - che non hanno ancora capito che se si abbassano i nostri stipendi caleranno anche quelli dei medici universitari".

Il premier Matteo Renzi ha twittato: "Non ci sono tagli in sanità". Il Ministro Beatrice Lorenzin ha promesso battaglia in Cdm: «Non ho pensato di dimettermi» per i tagli previsti nella bozza del decreto per il taglio dell'Irpef, «ma ho pensato di combattere per spiegare» che al Ssn servono investimenti, non tagli. Se ci sono tagli sugli acquisti a me vanno bene», chiarisce, perchè nella sanità «ci sono ancora tanti sprechi, per esempio nelle lavanderie degli ospedali, nelle mense, nella gestione dei rifiuti. Ma non si può andare a toccare i servizi primari alle persone».Per Lorenzin serve «la capacità di capire che può essere il ministero della Salute, insieme alle Regioni, a gestire il risparmio in sanità». In questo settore si possono risparmiare almeno 10 miliardi di euro, ribadisce il ministro, ma questi risparmi «derivano da ristrutturazioni, che non si fanno in un mese ma in 3 anni».