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FONDI UE

Prime reazioni dopo il meeting a Bruxelles

Prime reazioni dopo il meeting a Bruxelles
«Per la prima volta la Commissione europea adotta un piano per i liberi professionisti nel quadro delle politiche per la crescita».

Antonio Tajani
, vice presidente della Commissione europea, annuncia la scelta politica di Bruxelles parlando a un gruppo di giornalisti italiani nel suo ufficio, nel palazzo Berlaymont, a fianco dei rappresentanti dei professionisti: Marina Calderone (Ordini), Andrea Camporese (Casse previdenziali), Gaetano Stella (Confprofessioni).

Bruxelles dice «Fondi europei anche ai professionisti», mentre Roma continua, almeno per ora, sulla vecchia strada. I liberi professionisti, infatti, non sono stati invitati ai lavori per l'accordo di partenariato 2014-2020 per la distribuzione dei fondi strutturali.

«E' una giornata dolce-amara», commentano Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, e Susanna Pisano, responsabile della rappresentanza europea. «Da un lato c'è il piano di Bruxelles a favore delle libere professioni, dall'altro c'è la delusione per l'atteggiamento dell'Italia. Senza il nostro coinvolgimento nel definire linee d'azione e criteri di ripartizione delle risorse, le promesse rischiano di rimanere sulla carta. Sarebbe un peccato dopo il successo ottenuto in Europa». Il piano finanziario si coniugherà con altre due azioni: la semplificazione della normativa relativa alle professioni, attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni di settore; interventi per la formazione dei professionisti in modo da rendere più efficiente l'organizzazione degli studi e l'offerta dei servizi. La corretta interpretazione della Commissione sulla possibilità dei professionisti di concorrere ai fondi europei nasce dalla riflessione avviata ormai un anno fa sulla necessità di sostenere il tessuto produttivo dell'Unione. In Europa le imprese di liberi professionisti – ha detto Tajani – sono circa 4 milioni, cui sono legati 11 milioni di addetti. Il giro d'affari è di circa 560 miliardi. Una realtà notevole che – secondo Tajani – deve contribuire a rilanciare la crescita.

Antonio Tajani, vice presidente della Commissione europea, però è convinto che la "riforma" di Bruxelles a favore dei professionisti arriverà fino in fondo. Per superare le difficoltà Tajani scriverà al Governo italiano, in particolare al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, che ha la delega per la coesione territoriale. Tajani assicura l'impegno della Commissione: le rappresentanze dei professionisti saranno, a regime, interlocutrici di Bruxelles, insieme con gli altri attori sociali. Il team che ha contribuito, insieme alla direzione Industria, a elaborare il piano d'azione sarà istituzionalizzato per verificare l'impatto degli interventi e valutare eventuali correttivi.

Cruciale sarà comunque l'azione dei professionisti; per costituire punti di informazione sulla possibilità di attingere fondi comunitari, per "convincere" le Regioni a scrivere in maniera corretta i bandi, per semplificare moduli e procedure. «Abbiamo già avviato contatti con le Regioni - afferma Andrea Camporese, presidente dell'Adepp, l'associazione che riunisce le Casse previdenziali - e cercheremo di monitorare la situazione anche attraverso alleanze, per esempio con Sviluppo Italia».

La prossima tappa - delineata da Tajani - sarà l'articolazione a misura degli studi degli strumenti per l'internazionalizzazione. (Fonte: Il Sole 24Ore)

ANMVI al meeting di Bruxelles sulle professioni liberali