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SPERIMENTAZIONE ANIMALE

Appello dall'Europa: recepire fedelmente la Direttiva 2010/63

Appello dall'Europa: recepire fedelmente la Direttiva 2010/63
Chiesta una nuova formulazione del decreto nazionale "in linea con la Direttiva europea". I Lincei: recepimento come negli altri Paesi UE.
L'iniziativa è di tre eurodeputati Aldo Patriciello, Amalia Sartori ed Elisabetta Gardini, che hanno inviato una lettera alla Commissione Igiene e Sanità del Senato sul decreto di recepimento, predisposto dal Governo a novembre. Il testo- all'esame del Parlamento e oggetto ieri di un convegno in Senato- recepisce la Direttiva 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici con l'aggiunta di alcuni criteri più restrittivi, non previsti dal processo di armonizzazione dell'Italia alle norme europee in materia.

I criteri in discussione non sono contenuti nella Direttiva europea, ma in una iniziativa legislativa del Parlamento Italiano. Secondo la Commissione Affari Costituzionali del Senato lo schema di recepimento presenta profili di incostituzionalità, mentre per la Commissione Politiche Comunitarie, c'è il rischio di una ulteriore infrazione per errato recepimento.

La lettera degli eurodeputati- Le Commissioni Affari Sociali e Igiene e Sanità del Senato stanno per esprimersi; a quest'ultima i tre eurodeputati hanno scritto una lettera- diffusa da Quotidiano Sanità.  "Crediamo fermamente nel valore strategico della Ricerca - dicono- e ci siamo fortemente impegnati per l'approvazione di Horizon 2020, l'importante programma europeo che finanzierà, con 80 miliardi di euro nei prossimi 7 anni, i progetti volti a sostenere il progresso scientifico e l'economia della conoscenza. Ci permettiamo, dunque, di manifestare le nostre preoccupazioni e i nostri dubbi sui criteri approvati dal Parlamento italiano riguardanti l'attuazione della direttiva europea 2010/63, relativa alla protezione degli animali da laboratorio in ltalia, che risulta essere fortemente penalizzate per i ricercatori italiani, per la competitività del Paese e per tutti coloro che aspettano con ansia e impazienza nuove cure alle loro malattie". La richiesta alla Commissione Igiene e Sanità del Senato è dunque di "valutare con attenzione il decreto legislativo che state esaminando, per richiedere una nuova formulazione più equilibrata, più attenta alle esigenze del progresso scientifico e in linea con la Direttiva europea".

La presa di posizione dell'Accademia dei Lincei - Attorno al mondo della ricerca biomedica si stanno coagulando numerose forze parlamentari. Fra le voci del mondo scientifico e accademico si è alzata ieri anche quella dell'Accademia dei Lincei che ha diffuso un documento di posizione, in cui chiedono un recepimento "senza appesantimenti e restrizioni come gia' avvenuto in altri Paesi della Comunita'''.
Secondo gli scienziati  dei Lincei "lo sviluppo delle conoscenze a livello cellulare modellistico, anche se ha condotto a risultati significativi, non potra' mai eliminare l'impiego della sperimentazione sugli animali. Infatti, tutti i risultati ottenuti in vitro devono necessariamente essere verificati ed ampliati a livello animale prima di poter essere continuati a livello di ricerca sull'uomo. L'uso degli animali e' indispensabile anche per gli studi di tossicologia finalizzati a prevenire il rischio di intossicazioni causate da farmaci insufficientemente caratterizzati prima dell'introduzione in terapia''.
E sottolineano che ''in Italia oltre il 90% degli esperimenti vengono condotti su topi e ratti; che i gatti non vengono utilizzati; che la sperimentazione sui cani si limita solo a un piccolo numero di malattie genetiche, analoghe a quelle dei bambini'', spegando che ''lo sviluppo dei medicinali e cure per l'uomo trova di converso largo impiego nella cura degli animali''.