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IGIENE URBANA

A Napoli esame Dna obbligatorio per i cani di proprietà

A Napoli esame Dna obbligatorio per i cani di proprietà
Un'ordinanza sindacale obbliga i proprietari a sottoporre i propri cani al prelievo di sangue per l'esame del Dna.
La finalità è di porre fine all'abbandono degli escrementi per le strade e proteggere la cittadinanza da rischi sanitari. È l'esperimento lanciato dal Comune di Napoli, che obbliga inoltre i proprietari a iscrivere il cane all'anagrafe canina, come previsto dalla legge.

Si parte dalla V municipalità Vomero-Arenella, dove in base a un'indagine condotta dall'Asl Na1 e dall'università Federico II risulta essere maggiore la concentrazione di cani di proprietà e quindi più elevato il fenomeno di imbrattamento delle strade. Il piano sarà poi esteso a tutta la città e chi non si atterrà a quanto previsto dall'ordinanza sarà punito con una sanzione amministrativa che andrà da 25,82 a 154,94 euro.

Alla polizia municipale, agli organi di polizia competenti e ai tecnici di igiene delle Asl è demandato il compito di controllare l'osservanza del provvedimento.

L'ordinanza è stata emanata per prevenire la fecalizzazione dei cani sul territorio metropolitano.Tutti i proprietari dei cani residenti o dimoranti nella Municipalità VOMERO - ARENELLA sono obbligati a sottoporre il proprio cane al prelievo ematico per l'esame del DNA; tale prelievo, gratuito, dovrà essere effettuato esclusivamente presso l'Ospedale Veterinario dell'ASL NA 1 Centro, sito alla Via M.Rocco di Torre Padula, entro e non oltre 60 giorni dalla nascita o dal possesso del cane.

E' ammesso il pagamento di una somma in misura ridotta pari alla terza parte del massimo della sanzione prevista per la violazione commessa, se più favorevole, entro il termine di sessanta giorni dalla contestazione immediata o, se questa non vi è stata, dalla notificazione degli estremi della violazione, ai sensi dell'art.16 della Legge n.689/81.

Il provvedimento  consentirà di costituire una banca dati del Dna canino e, attraverso un 'indagine comparativa tra il Dna estratto dalle deiezioni trovate in strada e il Dna custodito in banca dati si potrà identificare il proprietario che non ha rimosso le feci del proprio cane dalla strada. L'investimento dell'amministrazione comunale è di 20 mila euro.

«Il progetto», ha spiegato il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano, «mira a migliorare il decoro urbano, ma allo stesso tempo a prevenire rischi per la salute pubblica e anche a ridurre il fenomeno dell'abbandono dei cani. È un percorso che mette insieme la difesa degli animali, il miglioramento della qualità della vita e la prevenzione per la tutela della salute dei cittadini».

 «Il progetto», ha aggiunto Giuseppina Amispergh, direttore Dipartimento prevenzione Asl Na 1 Centro, «costituisce un deterrente per i padroni dei cani e vuole anche essere un atto per sensibilizzare al vivere civile e di protezione della salute pubblica». Secondo quanto riferito da Amispergh, i cani, e di conseguenze le loro deiezioni, possono essere portatori di vari tipi di parassiti pericolosi soprattutto per i bambini e la mancata osservanza delle norme igieniche può causare la trasmissione di parassiti «non solo tra animali, ma anche dall'animale all'uomo». I controlli in strada saranno effettuati da un nucleo composto da polizia municipale e servizi veterinari della Asl Na 1. Un problema quello delle deiezioni canine abbandonate in strada che, secondo il Garante per i diritti degli animali Stella Cervasio, «rischia di rendere odiosa alla cittadinanza tutta la specie». Da qui l'invito ai proprietari «a essere responsabili sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista etico che non è secondario».

pdfIL_TESTO_DELLORDINANZA_SINDACALE.pdf188.67 KB

Comunicato del Comune di Napoli