• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30964
SPERIMENTAZIONE

Falso dire che i test alternativi sostituiscono in toto gli animali

Falso dire che i test alternativi sostituiscono in toto gli animali
Elena Cattaneo agli animalisti: "Falso dire che i test su animali siano sostituibili. Se si potesse rinunciare tutti lo farebbero".
"Chi afferma che oggi esistano metodi alternativi in grado di sostituire completamente la sperimentazione animale nella ricerca biomedica dice il falso. E questo e' particolarmente grave se a farlo sono persone delle
istituzioni". A dirlo la neo senatrice a vita e scienziata esperta di staminali Elena Cattaneo, rispondendo agli animalisti che oggi hanno organizzato a Roma il convegno 'Fermiano la vivisezione'. Incontro a cui e' intervenuta anche l'onorevole Michela Vittoria Brambilla (Pdl), annunciando la presentazione di una legge per l'abolizione della sperimentazione animale.

"Metodi che non comportino l'utilizzo di animali, come simulazioni al computer o test su cellule, sono in uso da anni - ha aggiunto Cattaneo - e ci hanno sicuramente permesso di ridurre il numero di animali utilizzati. E grazie all'avanzamento tecnologico  saremo sempre piu' in grado di ridurre questi numeri, come raccomanda anche l'Unione europea. Ma oggi, se vogliamo continuare a capire perche' ci ammaliamo e come possiamo curarci non possiamo rinunciare del tutto alla sperimentazione animale: dobbiamo mettercelo in testa e pensarlo ogni volta che prendiamo un farmaco, che ci sottoponiamo a un intervento chirurgico e anche quando portiamo il nostro cane dal veterinario".

Per la scienziata "e' il buon senso, prima delle competenze tecniche, a dirci che una cellula singola non e' un organismo intero, cosi' come una simulazione non puo' ancora essere cosi' sofisticata da prevedere tutte le possibili variabili con cui un organismo puo' reagire a un trattamento. Se si potesse davvero rinunciare alla sperimentazione animale tutti - dai ricercatori, alle istituzioni, alle case farmaceutiche - sarebbero disposti a farlo, per ragioni non solo etiche ma anche semplicemente economiche. Trovo intellettualmente disonesto verso i cittadini, in particolare verso tutti i malati, continuare a diffondere questi messaggi privi di fondamento, forti di campagne mediatiche fuorvianti, che stanno minacciando pesantemente il futuro della ricerca biomedica e quindi della nostra salute". (AdnKronos Salute)