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LETTERA DELLANMVI

Chiropratica a Milano: se è vero è abuso, se non lo è serve smentita

Chiropratica a Milano: se è vero è abuso, se non lo è serve smentita
Nuove segnalazioni di un servizio di chiropratica gratuita su animali alla Facoltà di Milano. Lettera dell'ANMVI.
Che un medico d'umana proponesse prestazioni gratuite di chiropratica sugli animali è fatto notorio, così come la promozione del servizio- direttamente erogato dai locali della Facoltà di medicina veterinaria di Milano.

Che il presunto servizio sia ancora in essere è invece circostanza da verificare, ufficialmente, con il Dipartimento di Scienze veterinarie e sanità pubblica dell'Università. E' quanto ha fatto l'ANMVI in una nota indirizzata al Direttore Prof. Luigi Bonizzi, dopo le rinnovate segnalazioni giunte in questi giorni all'ANMVI.

"Siamo a chiedere informazioni sull'effettiva erogazione del servizio e – qualora non in essere- auspichiamo la predisposizione di una Vs comunicazione ufficiale, per la cessazione di forme pubblicitarie ingannevoli e non veritiere, circolanti sulla stampa e sul web, le quali fanno ritenere il servizio tutt'ora attivo"- scrive il Presidente ANMVI Marco Melosi.

"Qualora sussistesse il servizio- continua la nota-  siamo di nuovo a rappresentare lo sconcerto e il dissenso dei Medici Veterinari, unici professionisti laureati e abilitati dallo Stato per esercitare nei confronti di pazienti animali. E' pleonastico ricordare che non fanno eccezione le cosiddette medicine e pratiche non convenzionali, né le prestazioni fisioterapiche e riabilitative per il benessere psico-fisico del paziente animale, nella sua più ampia accezione".

La lettera fa notare che "alla riserva garantita dal Codice Penale, che punisce il reato di abuso di professione medico veterinaria, si aggiungono atti normativi e legislativi a supporto dell'esclusiva professionale, con la finalità di tutelare il destinatario delle cure, assicurandogli i presupposti formativi (laurea in medicina veterinaria) e legali (iscrizione all'Ordine dei Medici Veterinari) che risulta superfluo circostanziare in una nota indirizzata ad un Dipartimento di Medicina Veterinaria".

La richiesta è quindi di un intervento ufficiale dell'Ateneo per la cessazione del servizio e della connessa promozione pubblicitaria.