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CARDELLINI LIBERATI, SIVAE: E’ CONDANNA A MORTE

CARDELLINI LIBERATI, SIVAE: E’ CONDANNA A MORTE
"Liberare dei cardellini nelle gelide langhe di Mondovì può voler dire condannarli a morte". Il Vice Presidente dell'ANMVI Lorenzo Crosta commenta l'iniziativa di Edoardo Stoppa, l'inviato di Striscia la Notizia che alcune sere fa ha liberato numerosi esemplari sequestrati da NOA. La SIVAE propone l'adozione di linee guida di salute e benessere animale per le specie esotiche e "non convenzionali".

"Liberare dei cardellini nelle gelide langhe di Mondovì può voler dire condannarli a morte". Il Vice Presidente dell'ANMVI Lorenzo Crosta commenta l'iniziativa di Edoardo Stoppa, l'inviato di Striscia la Notizia che alcune sere fa ha denunciato la persistenza di traffici illegali di uccelli nel nostro Paese concludendo con la liberazione di numerosi esemplari sequestrati da NOA, "sopravvissuti e rifocillati". Sono uccelli "che probabilmente non sopravvivranno a queste condizioni climatiche e ambientali".


"Non basta aspettare che smetta di nevicare, c'è una biologia da considerare attentamente, dato che questi uccelli non possono sopravvivere a condizioni climatiche e ambientali come quelle dell'inverno cuneese" aggiunge Lorenzo Crosta che spiega: "in ambito europeo il Cardellino è una specie sia stanziale, sia migratrice. In Italia è presente tutto l'anno, con sottopopolazioni ben differenziate ed adattate all'ecosistema in cui vivono. Mentre la gran parte del territorio nazionale è popolata dalla sottospecie nominale (Carduelis carduelis carduelis), le isole maggiori e parte del Meridione ospitano un'altra sottospecie (Carduelis c. tschusii), che presenta caratteristiche morfologiche ed etologiche differenti. Ora, benché la liberazione di alcune centinaia di piccoli uccelli contrabbandati illegalmente sia molto bella da vedere e faccia senz'altro notizia, pretendere che degli animali di taglia così ridotta e con un metabolismo tanto rapido siano in grado di sopravvivere a un brusco cambio di clima, ambiente e disponibilità alimentari, è come minimo molto ingenuo. E questo senza contare il possibile trasferimento di patogeni indigeni delle zone d'origine degli uccelli contrabbandati (dei quali in realtà non sappiamo neppure realmente la provenienza), alle popolazioni locali del Piemonte: ci preoccupiamo di problemi come l'influenza aviare, endemica in specie migratrici come oche ed anatre e poi liberiamo 500 uccellini, stressati dalle tremende condizioni di detenzione e trasporto e che, proprio per lo stress, dissemineranno milioni di particelle virali e batteriche. Invece sarebbe stato corretto operare il sequestro, verificare obiettivamente (attraverso dei veterinari) lo stato di salute dei cardellini, verificarne obiettivamente la sottospecie o la sottopopolazione (attraverso degli zoologi) e quindi decidere il da farsi.

Il servizio televisivo andato in onda qualche giorno fa mostra una partita illegale di cardellini, circa 430 esemplari, arrivati stipati in un auto nella campagna innevata di Mondovì (Cuneo) dopo più di 1000 km e 15 ore di viaggio. L'intervento del NOA dispone il sequestro della partita e gli agenti dichiarano ai microfoni di Striscia la Notizia che i trafficanti utilizzano i proventi illeciti per il finanziamento di attività illegali e che la zoo mafia registra un malaffare da 3 miliardi di euro all'anno solo per le attività di bracconaggio ai danni della fauna selvatica e di specie protette.

"E' meritoria ogni iniziativa di denuncia dei traffici illegali così come ogni intervento per ripristinare la legalità, ed è fuori discussione che i poveri uccelli venivano trasportati in condizioni pietose, ma spesso queste operazioni di "salvezza" si rivelano drammaticamente ingenue e non confortate da altro che buoni sentimenti - conclude Crosta- è indispensabile quindi lavorare per una definizione normativa del benessere dei cosiddetti "animali esotici" e non convenzionali anche per evitare che il post-sequestro si riveli fatale per esemplari che richiedono una gestione competente e rigorosa" .

A questo riguardo la SIVAE è prossima alla presentazione di linee guida di salute e benessere al Ministero della Salute.