LINGUA BLU: DAL VACCINO SOLO VANTAGGI

Notizie quotidiane
Immagine
Dalla relazione della Commissione d’inchiesta sulla Blue Tongue, istituita dal Ministro Sirchia, il 6 marzo scorso è risultato che le patologie lamentate recentemente dagli allevatori e mostrate in alcuni servizi televisivi non appaiono direttamente correlate alla somministrazione dei vaccini contro la BT. Le campagne vaccinali si sono tradotte in un vantaggio enorme per allevatori che possono vendere i loro capi anche nelle regioni non contaminate. La Commissione ha sottolineato che non c’è stato nessun problema di salute per gli animali laddove la vaccinazione è stata eseguita per tempo. E’ stato invece possibile che siano stati vaccinati animali che incubavano già il virus della cosiddetta “lingua blu”, nel caso in cui la vaccinazione sia stata eseguita in ritardo. Le percentuali dei casi infetti, dai dati indicati dagli esperti del Ministero, sono irrilevanti ai fini di una valutazione negativa della vaccinazione: su un totale di 47.223 allevamenti bovini solo lo 0,01% sono risultati positivi e su un totale di 47.033 allevamenti ovi-caprini è risultato positivo lo 0,13%. Per la Commissione “l’intervento vaccinale ha ridotto l’entità del danno generato dalla Blue Tongue nelle più diverse condizioni di campo degli allevamenti ovi-caprini ed inoltre ha limitato o addirittura escluso la diffusione del virus nella specie bovina. E’ stato inoltre sottolineato come l’Unione Europea, con la decisione 2003/218CE del 27 marzo scorso, ha ridotto, per le aree in cui esiste un’adeguata copertura vaccinale, il blocco dei movimenti animali a livelli assolutamente minimi. La Commissione consiglia di proseguire nella vaccinazione evidenziando come “i ritardi nella prosecuzione della campagna vaccinale a causa delle polemiche destate dai presunti incidenti vaccinali, possano determinare gravi ripercussioni con una recrudescenza dell’infezione e la sua estensione ad altri territori”.