STUDIO UNIVERSITARIO

Igiene e sanità nelle case degli accumulatori di animali

Attualità
Igiene e sanità nelle case degli accumulatori di animali
Batteri, muffe e funghi: negli appartamenti degli accumulatori di animali- e non solo- possono toccare livelli record. 

La Statale di Milano ha misurato i livelli di compromissione delle condizioni igienico-sanitarie prima che gli  appartamenti venissero sanati, con l'intervento dei tecnici dell'Ats Città metropolitana di Milano. La ricerca è frutto di una tesi sperimentale, realizzata da uno studente del corso di laurea in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, Luciano Di Nunno.  I casi sono stati divisi in accumulatori seriali di oggetti, accumulatori di animali e accumulatori 'misti'. La situazione di questi ultimi è risultata la più compromessa dal punto di vista microbiologico".

Nell'arco di 6 mesi -da aprile a ottobre 2016, in 20 appartamenti è stato possibile campionare l'aria: il 55% possedeva almeno un animale.

Microrganismi ambientali- Gli esperti hanno campionato l'aria con uno strumento portatile similea una torcia con dei forellini all'estremità (si chiama 'Surface Air System' ed è stato messo a disposizione dalla Statale) per convogliare l'aria sulle piastre di laboratorio. Per ogni appartamento i prelievi sono stati 4: 2 per misurare la carica batterica totale, con incubazione a 22° C per i livelli di microrganismi ambientali e a 37° per microrganismi che potrebbero adattarsi all'uomo con pericoli per la salute; un'altra piastra è stata usata per la ricerca della carica micetica (muffe, funghi), e l'ultima per la ricerca di enterobatteri. Si è poi tentato di completare il quadro raccogliendo informazioni sullo stato di salute degli accumulatori, che però "tendono a negare problematiche talvolta evidenti", dice Costa.
Risultato: sui microrganismi ambientali il valore record rilevato è  stato di 13.000 unità formanti colonia per metro cubo ed è quello di un accumulatore mix, una donna di 45 anni sommersa di oggetti in un monolocale condiviso con 2 cani e 5 tartarughe d'acqua. Per i microbi che potrebbero adattarsi all'uomo il valore massimo è stato di 1.005 unità formanti colonia per metro cubo, registrato per un caso di accumulatore misto, un uomo di 56 anni che vive in un appartamento grande con un cane.

Per quanto riguarda la carica batterica totale a 22 e 37°, "il 66,6% degli accumulatori seriali e il 75% di quelli mix"sono risultati al di sopra della mediana dei controlli (ottenuta sulla base dei valori rilevati in 20 abitazioni in normali condizioni igienico-sanitarie), riepiloga Di Nunno.
Inaspettatamente, gli accumulatori di animali solo di rado hanno riportato valori superiori alla mediana di controllo in ognuna delle 4 misurazioni.

Soglia di degrado in 16 case su 20- Lo studio ha applicato per la prima volta in Italia un metodo standardizzato e oggettivo per documentare e classificare i casi di accumulo, adottando una scala di valutazione del degrado domestico (Eccs) validata da un team di scienziati australiani.  L'autore ha anche perfezionato questo strumento, introducendo dei fattori correttivi, per una valutazione più completa, alle 10 voce  originarie (accessibilità ridotta; accumulo di oggetti; di rifiuti;  pulizia di pavimenti e tappeti; di pareti e superfici di mobili; di bagno e toilette; di cucina e tracce di cibo; di zona notte; presenza di odori e presenza di parassiti). "Abbiamo preso in considerazione anche la superficie libera calpestabile e il rapporto tra numero di animali e superficie libera", spiega. E sulla base di questa valutazione, ben 16 case su 20 hanno riportato un punteggio superiore alla soglia di degrado.

Interventi delle autorità- Nella maggior parte delle situazioni, per ottenere il risanamento igienico degli  appartamenti sono stati adottati atti amministrativi che vanno dalla proposta d'ordinanza a 30 giorni nei casi meno gravi a quella contingibile e urgente nei casi a elevata gravità. E poi la segnalazione del caso ai servizi sociali e a tutti gli enti preposti al sostegno della persona.

L'autore ha condotto la sua tesi durante il tirocinio pratico negli uffici del Servizio di igiene pubblica dell'Ats milanese. L'Agenzia di tutela della salute da qualche anno, data la rilevanza del problema, ha un numero di telefono (02-85787670) e un indirizzo email (infoaccumulatori@ats-milano.it) dedicati agli accumulatori compulsivi e il gruppo di lavoro specifico per questi casi riceve ormai centinaia di segnalazioni l'anno. (AdnKronos Salute)