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LEGIFERARE PRESTO

Cani e gatti in vendita on line: FVE scrive alla Commissione

Cani e gatti in vendita on line: FVE scrive alla Commissione
Preoccupa l'escalation di vendite on line di cani e gatti. FVE, FECAVA e Four Paws hanno scritto ai Commissari Ansip e Andriukaitis per arginare un fenomeno preoccupante e senza regole. Internet 'mezzo cruciale' dal quale passano transazioni illegali anche di specie protette. Evasione fiscale e danni al mercato comune.
Le offerte pubblicitarie di cani e gatti on line sono vertiginosamente aumentate negli ultimi anni. Si calcola che via Internet siano almeno 200 mila i siti on line che pubblicizzano la compravendita di cani e gatti, senza contare che la Rete si presta a transazioni illecite di specie pericolose e a rischio di conservazione, spesso pubblicizzate come pets.
Il traffico di animali è considerato il maggiore mercato illegale, dopo quello di stupefacenti, esseri umani, armi e prodotti contraffatti. I soli cuccioli di cani e gatti generano profitti illeciti multi-milionari: un pet acquistato in Polonia per 50 euro viene rivenduto in Germania a 1000 euro, consentendo margini di guadagno elevatissimi.

La compravendita di animali via Internet non è regolamentata da alcuna normativa, rimarcano le sigle firmatarie della lettera, eccezion fatta per alcune norme presenti solo in Austria, Belgio e Francia. L'assenza di regole europee fa il paio con la diffusione di traffici illeciti che varcano i confini nazionali e diffondono malattie, zoonosi comprese, e maltrattamento animale. Alle conseguenze fiscali di transazioni sommerse che sfuggono alla filiera regolare, si accompagna il trauma patito da acquirenti on line inconsapevoli o irresponsabili, alle prese con animali malati o addirittura a rischio di sopravvivenza.

Già con il report "Working towards responsible dog trade", FVE, FECAVA e UEVP chiedevano una rigida regolamentazione di Internet; ora FVE, FECAVA e Four Paws  elencano ai Commissari Europei Andrus Ansip (Vicepresidente della Commissione Europea con delega al mercato digitale europeo) e Vitenys Andriukaitys (Commissario europeo alla Salute) nove raccomandazioni da recepire in una legislazione comunitaria sul commercio on line di animali, a vantaggio - oltre che degli animali oggetto di compravendita- del mercato unico europeo, della fiscalità e dei consumatori.

Principi raccomandati per una legislazione dell'UE volta a regolamentare il commercio online degli animali:

1. Verificabilità del venditore-  L'identità dei venditori di animali deve essere accertabile e accuratamente verificata. I venditori e i loro siti devono essere registrati, consentendo un solo account per ognuno ed escludendo la possibilità di anonimato. Questa misura contribuirebbe anche a contrastare l'evasione fiscale.
2. Informazioni obbligatorie- Il venditore on line deve fornire una serie di informazioni obbligatorie sull'animale in vendita, attraverso format predefiniti, dai quali siano ricavabili informazioni come l'età, il sesso, le vaccinazioni, il microchip e i dati sull'allevamento di provenienza. Questa misura aiuterebbe il pubblico a prendere una decisione informata e non impulsiva.
3. Nessun annuncio "cercasi"- Non dovrebbe essere ammessa la possibilità di pubblicare annunci da parte di potenziali acquirenti (ad esempio "Sto cercando Per un cucciolo a buon mercato "), anche per evitare contatti commerciali diretti, aggirando i canali ufficiali di compravendita
4. Controllo sulle inserzioni- I siti di annunci  dovrebbero preventivamente controllare le inserzioni di vendita prima di procedere alla loro pubblicazione, assicurandosi che siano conformi alla normativa, ad esempio verificando che il numero di transponder indicato corrisponda realmente all'animale. Il controllo potrebbe essere esperito consultando un database come Europetnet.
5. Numero massimo di annunci- Andrebbe fissato un tetto massimo di annunci consentiti ai venditori privati. Leggi nazionali più severe eventualmente già emanate dovrebbero restare in vigore. E' il caso della legge austriaca che ha vietato tout court ai privati di pubblicare annunci di vendita
6. Informazioni pre-vendita- Il sito dovrebbe fornire informazioni/consigli di alta qualità per una compravendita responsabile, ad esempio riportando indicazioni sulla corretta detenzione/gestione delle specie animali più comunemente diffuse
7. Tipologia di vendita- Ogni annuncio on line  deve indicare chiaramente se si tratta di una vendita privata, di vendita commerciale o di adozione
8. Pulsante 'report'- Il sito di compravendita on line dovrebbe consentire al pubblico e agli acquirenti di segnalare un annuncio che viola le regole del sito (termini di utilizzo)
9. Regole e policy del sito- Il sito web deve elencare i termini di utilizzo del medesimo ai fini della compravendita di animali e rendere facilmente accessibile una chiara policy sul benessere animale

Alle raccomandazioni sopra elencate, la lettera aggiunge il requisito della tracciabilità della transazione e dei soggetti che hanno avuto un ruolo- medici veterinari compresi- di modo da monitorare la movimentazione dell'animale compravenduto alla stregua di quanto avviene per i capi movimentati nella catena alimentare. 

In conclusione, la richiesta alla Commissione Europea è di avviare urgentemente la stesura di una bozza di legge. Firmano la lettera alla Commissione i vertici delle tre sigle: Rafael Laguens (FVE), Jerzy Gawor (FECAVA) e Pierre Sultana (Four Paws).

pdfIL_TESTO_DELLA_LETTERA_ALLA_COMMISSIONE_EUROPEA.pdf577.25 KB