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GIORNATA MONDIALE OMS

Antibioticoresistenza: la soluzione è nelle nostre mani

Antibioticoresistenza: la soluzione è nelle nostre mani
Nella giornata mondiale dell'igiene delle mani, @nmvi Oggi diffonde il protocollo di asepsi adottato dal 'Gruppo di Lavoro SCIVAC ANMVI sull’impiego corretto di antibiotici'. Nei dati del Ministero della Salute e dell'ISS, la risposta al perchè lavarsi le mani è da considerare l'arma più importante contro i batteri resistenti.

Clean Your Hands: l’importanza dell’igiene delle mani per difendersi dalle batteriemie è al centro della giornata che oggi l'OMS dedica alla pulizia delle mani. All'interno delle strutture sanitarie l'igiene delle mani, soprattutto in fase pre-operatoria, ha un decisivo impatto sulla prevenzione delle infezioni e sul contrasto delle resistenze antimicrobiche. Lo slogan “Combattere la resistenza agli antibiotici è nelle tue mani” vuole porre l’accento su questi aspetti. "Lavarsi le mani - sottolinea il Ministero nel comunicato diffuso oggi- è il principale strumento che abbiamo per prevenire le infezioni nelle strutture sanitarie".

Mani propriamente pulite salvano vite- Il Protocollo adottato dal 'Gruppo di Lavoro SCIVAC ANMVI sull'impiego corretto di antibiotici' è quello ideato per le strutture veterinarie da Veterinary HandHygiene.Quattro regole chiare e semplici per i Medici Veterinari e per tutto il personale chirurgico. La prevenzione delle infezioni chirurgiche richiede un approccio sistematico a livello di struttura veterinaria. "Anche se la responsabilità della prevenzione nondipende esclusivamente dai chirughi- spiega Aldo Vezzoni, Referente del GdL- essi sono tenuti ad assumere un ruolo di leadership nell'istituire dei protocolli adeguati, utilizzando un approccio multidisciplinare. I chirurghi o il responsabile del team chirurgico devono impedire l'indolenza e l'inerzia in tutti i membri del team chirurgico e adottare i protocolli più rigorosi, con l'obiettivo di prevenire le infezioni e il loro devastante potenziale".

Le 4 tappe del pre-chirurgico in medicina veterinaria- 1) Igiene. Il personale chirurgico deve sempre preoccuparsi dell'igiene delle proprie mani, sia all'interno che all'esterno del campo operatorio; 2) Lavaggio- Lavare per un minuto le mani con un sapone neutro è una procedura di decontaminazione da eseguire prima della chirurgia o quando le mani sono visibilmente sporche; 3) Disinfezione- Sfregare per un minuto e mezzo le mani con una soluzione idroalcolica, tenendo la soluzione umida sulla cute per almeno un minuto e mezzo.4)Cura della cute- Prendersi cura delle propria mani quando si abbandona il campo operatorio.
La raccomandazione finale riguarda le aree delle mani che sono frequentemente trascurate durante la tappa della disinfezione.

In medicina umana- Secondo il primo Report sulle batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, il batterio della Klebsiella pneumoniae è il principale accusato. Il Ministero della Salute ha reso noto che in Italia si verificano circa 2000 casi di batteriemie l’anno, maggiormente in pazienti di età compresa tra 65 e 80 anni, ricoverati in unità di terapia intensiva ma anche in reparti medici e chirurgici.

L'arma dell'igiene contro i batteri resistenti- Soprattutto per alcuni tipi di batteri, come gli Enterobatteri resistenti ai carbapenemi, antibiotici di ultima risorsa, contro i quali gli antibiotici efficaci sono limitatissimi o mancano del tutto, "ci dobbiamo difendere con le poche armi che abbiamo a disposizione, appunto l’igiene delle mani. Tra le infezioni da batteri resistenti, le batteriemie sono sicuramente le più gravi e le più letali. Le batteriemie sono dovute nella gran parte dei casi a Klebsiella pneumoniae che produce un enzima chiamato KPC"- dichiara Walter Ricciardi (ISS). 
L’ampiezza del fenomeno "è veramente drammatica- aggiunge-  se si considera che i casi di batteriemia sono probabilmente sottonotificati, almeno da alcune regioni ed aree geografiche, e che la mortalità associata a queste infezioni è almeno del 30%.  Il batterio Klebsiella pneumoniae, è un microrganismo che oltre a batteriemie causa anche infezioni urinarie e polmoniti. La resistenza ai carbapenemi è spesso associata a resistenza ad altre classi di antibiotici, compresa la colistina, un vecchio antibiotico rispolverato come rimedio estremo contro questi batteri resistenti a quasi tutti gli antibiotici. Per questo l’OMS ha classificato questi batteri tra quelli critici ad altissima priorità per lo sviluppo di nuovi antibiotici"- conclude Ricciardi.

L’Italia è un paese che si può considerare “iperendemico”- Per incidenza di queste infezioni rispetto alle giornate di degenza l'Italia è al secondo posto in Europa, dopo la Grecia secondo i dati dello studio EuSCAPE (recentemente pubblicato su Lancet Infectious Diseases) che traccia l’epidemiologia pan-europea di queste infezioni e al quale l’Italia ha partecipato col coordinamento dell’ISS.

pdfPROTOCOLLO_PRE_CHIRURGICO_DI_ASEPSI_DELLE_MANI.pdf2.33 MB