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RISOLUZIONE IN SENATO

Antibiotici: più che una risoluzione un vero manifesto

Antibiotici: più che una risoluzione un vero manifesto
De Filippo e Olivero accettano gli impegni assegnati al Governo dalle Commissioni Sanità e Agricoltura. La risoluzione approvata ieri in Senato fissa le linee strategiche dell'uso di antibiotici negli allevamenti nazionali. Delineato il piano pluriennale dell'Italia per tradurre i principi in azioni e soluzioni.

Sulla riduzione dell'impiego di antibiotici nell'allevamento animale, le Commissioni Agricoltura e Sanità del Senato hanno segnato ieri un passaggio programmatico fondamentale per il nostro Paese. E' quasi un manifesto, infatti,  la risoluzione approvata ieri a Palazzo Madama, che detta la road map della produzione primaria del futuro.

"L’uso non consapevole e non opportunamente controllato di principi antimicrobici, sia nella medicina umana che in quella veterinaria, e causa di gravi conseguenze biologiche ed ambientali". Questa la premessa dei lavori che dal 2 dicembre scorso hanno impegnato le Commissioni Agricoltura e Sanità del Senato fino all'adozione, ieri, di una risoluzione parlamentare. Relatori del documento sono stati i Senatori Piero Aiello e Leana Pignedoli per le rispettive Commissioni. Il documento è stato adottato con il parere favorevole del Sottosegretario Vito De Filippo e del Viceministro al Mipaaf Andrea Olivero.

Binomio Salute e Produzione primaria- Nell'atto, si legge che in Italia non esiste ancora una visione organica e condivisa della problematica e le azioni esistenti appaiono isolate e riservate ad alcuni specifici settori. Sia il Ministero della Salute che quello delle Politiche Agricole sono chiamati a svolgere un ruolo sinergico sul fronte sanitario e produttivo.  Infatti, i premi accoppiati dei pagamenti diretti della PAC per la prima volta attribuiscono grande importanza al settore zootecnico (circa il 50 per cento dei premi accoppiati). In tale contesto, saranno premiate azioni di carattere non solo produttivo ma anche di tipo sanitario;

Non divieti ma uso consapevole- Il fulcro del problema - è scritto nella risoluzione- non è il divieto dell’impiego di antibiotici in zootecnia, bensì l’adozione dell’approccio basato sul "buon uso" o "uso consapevole", per questo si rende indispensabile la messa a punto di protocolli mirati di intervento volti a supportare gli operatori in uno sforzo di riorganizzazione delle proprie procedure operative, sulla base delle direttive europee. Ferma restando la necessità di un utilizzo razionale e responsabile degli antibiotici, l’approccio al tema delle cure per gli animali negli allevamenti non puo' non tenere conto di una opportuna diversificazione a seconda del contesto territoriale di riferimento e delle differenti esigenze. La risoluzione aggiunge che l’impiego di antibiotici in Italia si concentra principalmente su alcune specie animali e su particolari tipologie di allevamento.

Il nuovo sistema di consulenze aziendali- Nel Programma di sviluppo rurale nazionale ė stata inserita una specifica azione sulla Biodiversità animale, finalizzata alla conservazione e alla valorizzazione della variabilità genetica e al miglioramento delle performance produttive degli animali di interesse zootecnico, attraverso la creazione di sistemi Open Data che forniranno l'opportunità per la prima volta, di sommare e confrontare tutte le informazioni oggi disponibili sulle popolazioni animali allevate (banche dati) ed il loro stato di salute e benessere.
Attraverso queste informazioni, il nuovo sistema di consulenza aziendale, nonché quello della ricerca, potranno elaborare strategie efficaci ed efficienti per una corretta gestione zootecnico-sanitaria degli allevamenti in grado di limitare problematiche quali l'antibiotico-resistenza. Attraverso la misura Biodiversità sarà possibile individuare e definire misure puntuali di intervento, su scala diversa (aziendale, locale, regionale, nazionale) per il controllo delle principali malattie animali presenti in Italia. In primis, le azioni finalizzate a un innalzamento dello stato di benessere delle popolazioni animali allevate, traducibile in una riduzione dell’incidenza delle condizioni patologiche negli animali, nonché gli interventi mirati al miglioramento del management aziendale zootecnico, elemento prioritario per la prevenzione effettiva ed efficace della malattia in stalla. Sono poi previsti interventi finalizzati all’individuazione di pattern di resistenza genetica, per prevenire, attraverso la selezione genetica, in maniera alternativa ed innovativa, alcune importanti patologie animali.
A queste misure nazionali si affiancheranno misure regionali, come quelle sul benessere animale a supporto di azioni mirate alla corretta gestione degli allevamenti.

Le figure consulenziali- Nel contesto della nuova programmazione agricola europea, sono state adottate dal Mipaaf una serie di iniziative  a sostegno del settore zootecnico, concentrate su azioni riconducibili ad una più moderna ed efficace gestione degli allevamenti, anche attraverso una migliore definizione delle figure consulenziali, con riflessi diretti ed indiretti anche sulla riduzione dell’utilizzo o su una più corretta gestione dei farmaci veterinari, tra cui, innanzitutto, gli antimicrobici.

La ricetta elettronica- Il sottosegretario Vito De Filippo ha espresso apprezzamento per i contenuti della risoluzione sottolineando che opportunamente il testo pone in rilievo l’importanza della ricetta elettronica aifini delle attività di controllo e della tracciabilità.

Gli impegni assegnati dalla risoluzione al Governo
  • promuovere e sviluppare un sistema di allevamento italiano che faccia un uso migliore e responsabile dei presidi sanitari in generale e degli antibiotici in particolare, riducendone l’impiego in termini quantitativi, anche mediante l’introduzione di indici quantitativi, di portata oggettiva, della salute degli animali allevati, ed attuando una attenta selezione dei principi attivi da utilizzare e delle diverse modalita'di utilizzo;
  • mettere al centro il benessere degli animali allevati e garantirne condizioni di vita adeguate, in relazione all’esigenza di tener conto della trasmissibilita delle malattie all’interno degli allevamenti, attaverso scelte volte incentivare l’incremento di allevamenti al pascolo o semi-pascolo nelle zone di montagna, dove gli ambienti e gli spazi lo permettono;
  • sostenere, attraverso incentivi coordinati di carattere nazionale e territoriale, il processo di miglioramento degli allevamenti intensivi, piu a rischio di trasmissibilita' delle malattie, con adeguamenti di spazi e miglioramenti delle condizioni ambientali rispondenti alle esigenze degli ani- mali, coerenti con gli standard europei gia 'assunti, dal punto di vista nor-mativo e delle buone pratiche gia' diffuse in gran parte del Paese;
  • promuovere, secondo un approccio di natura zootecnica, tutte quelle pratiche atte a finalizzare meglio e quindi ridurre la necessita'd’impiego del farmaco, secondo una visione moderna della zootecnia basata sullo studio di strategie che rendano gli animali piu'resistenti all’insorgenza delle malattie, sviluppando una «zootecnia di precisione», basata sulla migliore coscienza dei fabbisogni degli animali allevati nel nostro territorio;
  • adottare un piano nazionale pluriennale già a partire dal 2016, basato sull’implementazione della road-map europea, che preveda azioni disegnate considerando le peculiarita ' delle filiere produttive in termini di organizzazione ed integrazione con l’industria, con la finalita 'di promuovere un approccio zootecnico. In particolare, detto piano dovra' incentrarsi sulla necessita' di:
    a) prevenire le infezioni batteriche e la loro diffusione; b) sviluppare trattamenti alternativi agli antibiotici promuovere ricerca ed innovazione; c) migliorare la comunicazione, l’educazione e la formazione, oltre a creare un percorso condiviso tra Istituzioni e rappresentanti delle filiere, che porti a declinare questi quattro punti in azioni utilia promuovere nuove conoscenze e modelli applicati basati sull’approccio ad una zootecnia di precisione, quale elemento fondante per migliorare la sostenibilita' delle filiere zootecniche come punto centrale per mantenere la competitivita'delmade in Italysul mercato internazionale. Un primo passo potrebbe essere l’inserimento di indicazioni specifiche gia 'nelle linee guida o nei requisiti per i regimi nazionali di qualita' certificati per le filiere zootecniche e/o nelle Linee programmatiche di settore;
  • attribuire importanza al rispetto, da parte degli allevatori, di quanto contenuto nella linea guida «Biosicurezza e uso corretto e razionale degli antibiotici in zootecnia» emanata dal Ministero della salute del febbraio 2012, e a tal fine definire una misura tipo a livello nazionale, finalizzata anche alla riduzione del consumo di antibiotici in allevamento, che le Regioni e Province autonome possano inserire nei Psr 2015-2020;
  • affiancare le linee strategiche con misure nazionali e regionali che stimolino i produttori ad adottare le tecnologie adeguate a perseguire i fini della strategia nazionale, cosı' da accelerare il processo di ammodernamento delle filiere e il raggiungimento degli obiettivi stessi;
  • porre in essere efficaci misure nella direzione del rafforzamento delle attivita'di vigilanza e di contrasto degli illeciti nel settore agro-alimentare, in un processo di semplificazione e coordinamento tra gli enti competenti, anche con riguardo alle problematiche connesse agli approvvigionamenti on line di medicinali, assegnando il dovuto rilievo allo strumento della ricetta elettronica, che anche nel settore veterinario potrebbe fornire un contributo prezioso alle attivita'di controllo ed alla tracciabilita';
  • assicurare un adeguato impulso finalizzato a rafforzare l’informazione sulla filiera produttiva, cosı'da porre il consumatore in condizione di effettuare scelte consapevoli, evitando l’acquisto di prodotti derivanti da allevamenti che non offrono adeguate garanzie e che ricorrono a metodologie caratterizzate da eccessiva intensivita'.

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