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CONTROLLI E SANZIONI

Aggressioni, le buone intenzioni non bastano

Aggressioni, le buone intenzioni non bastano
Prorogata l’Ordinanza per la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani. De Filippo: "ho voluto coinvolgere i medici veterinari liberi professionisti nella diffusione del possesso responsabile". Estate segnata da aggressioni: la lettera di una madre all'ANMVI.

Il 4 agosto, il Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo ha annunciato la proroga dell' Ordinanza contingibile e urgente 6 agosto 2013, concernente la tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione dei cani. La materia è disciplinata dal 2009 con lo strumento legislativo dell'ordinanza ministeriale ed è oggetto di delega al Ministero della Salute (Ddl Lorenzin) per essere regolamentata per via legislativa ordinaria. Il Parlamento, tuttavia, non ha ancora licenziato la delega e pertanto, per evitare il vuoto normativo, è stata prorogata l'ordinanza. Ad essa è collegato un decreto ministeriale che - riconoscendo per la prima volta in un atto legislativo la medicina veterinaria comportamentale- istituisce, fin dal 2009, percorsi formativi per i proprietari di cani ('patentino') per una corretta gestione, specie nei luoghi pubblici, dei cani. Le amministrazioni comunali, soggetti principali del percorso educativo, hanno brillato in ben pochi casi e dove è successo è stato quasi sempre su spinta degli Ordini e delle associazioni veterinarie.

Proprio per incoraggiare il processo di educazione dei proprietari, il Sottosegretario De Filippo ha introdotto una modifica all'ordinanza, "volta a divulgare in maniera sempre più efficace la cultura del “possesso responsabile”. Questa modifica - dichiara De Filippo- "estende anche ai medici veterinari liberi professionisti la possibilità di promuovere e organizzare i percorsi formativi per proprietari di cani, precedentemente affidata solo ad ASL e Comuni, che non sempre però avevano proceduto in tal senso".

Alle cronache delle aggressioni- incessanti e con episodi di drammatica gravità- non fa seguito l'impegno attivo delle amministrazioni locali nell'organizzare corsi di formazione facoltativi - a scopo di prevenzione- nè obbligatori quando previsto dalla normativa; oltre a mancare una precisa contabilità epidemiologica quali-quantitativa degli episodi di morsicatura, aggressione e pericolosità, risulta ampiamente insufficiente il controllo e la sanzione ad opera delle autorità preposte. Molte le lacune e le inerzie degli enti e dei governi locali anche nella carente gestione delle anagrafi canine, nel mancato coinvolgimento dei medici veterinari comportamentalisti, nella omessa segnalazione da parte dei pronto soccorso e degli stessi proprietari.

Le eccezioni virtuose restano appunto tali in quanto isolate. Considerazioni e proposte -  oltre ad essere oggetto di numerosi comunicati stampa dell'ANMVI -sono contenute nel documento in elaborazione presso il Tavolo della Veterinaria avviato al Ministero della Salute su iniziativa di Anmvi, Fnovi e Simevep, facenti leva su un maggiore impegno delle amministrazioni cittadine nel sanzionare le violazioni.

La modifica dell'ordinanza, voluta da Sottosegretario, agisce sulla prevenzione del pericolo di aggressione da parte di cani. "Non si poteva prescindere dal coinvolgimento dei liberi professionisti, medici veterinari, che giornalmente prestano la loro opera su tutto il territorio nazionale incontrando i proprietari degli animali”- ha detto De Filippo, riscuotendo il plauso e l'apprezzamento della Categoria.

Ciononostante, in mancanza di un serio impegno nel controllo e nella verifica degli obblighi in capo ai proprietari di cani, senza una corretta applicazione dei provvedimenti e delle sanzioni previste per legge in caso di violazioni, senza l'individuazione di accorgimenti premiali per i proprietari "patentati",  la prevenzione risulterà del tutto insufficiente a contrastare persistenti resistenze e arretratezze culturali.  Lo conferma la testimonianza della madre di un giovane gravemente azzannato sugli scogli in una località della Sardegna, che il 19 agosto si è rivolta all'ANMVI. Per sua espressa richiesta, @nmvi Oggi pubblica la sua lettera integralmente, scegliendo per riservatezza di non riportarne le generalità.
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Buongiorno

chi scrive è la madre di un ragazzo di 18 anni (I.K.) che l’11 agosto è stato ricoverato all‘ospedale di Tempio Pausania (SS) con ferite profonde a causa dei morsi di due cani pitbull, liberi e senza museruola, sugli scogli di Capo Testa (SS): 20 gg di prognosi e lesioni profonde al petto, ad una gamba e un braccio e al dorso.

La descrizione dei fatti è riportata nella denuncia che mio figlio ha steso al Comando dei Carabinieri di S. Teresa di Gallura per lesioni personali gravi e OMISSIONE DI SOCCORSO da parte della padrona dei pittbull. E’ accertato che sono gli stessi cani che hanno aggredito il turista di cui all’articolo pubblicato dal quotidiano locale la Nuova Sardegna il 3 agosto 2015 dal titolo “Aggredito da tre pittbull nella Valle della Luna, turista si salva gettandosi in mare”, di Enrico Gaviano (online)
Ho letto tutti i commenti sul sito web del giornale relativi all’aggressione precedente, provando una gran pena e disgusto per i contenuti volgari ivi contenuti.

Non mi interessa alimentare polemiche tra cinofili e non sui network.

Mi interessa invece non alimentare con il silenzio la rassegnazione per delle leggi che, pur essendo in vigore, vengono quotidianamente disattese: abbiamo l’Ordinanza ministeriale del 2014 (in scadenza a metà agosto 2015, quindi ancora in vigore al momento dell’aggressione) e norme che regolamentano la tenuta in luoghi pubblici di animali da guardia e da difesa (guinzaglio lungo 1,5 metri e museruola): ci auguriamo che non sia necessario l’aumento delle vittime per costringere i proprietari a prestare una maggiore attenzione civile ed inasprire le pene per coloro che non le osservano.
Lettera firmata

NB
Scrivo questa lettera e ve ne chiedo la diffusione per l’incolumità e la sicurezza pubblica.
Se al posto di un ossuto ragazzo alto un metro e ottanta, aiutato da suo cugino a salvarsi tuffandosi in mare, si fosse trovato un bambino i due pitbull se lo sarebbero sbranato vivo. E avremmo avuto l’ennesima notizia di cronaca nera.