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ATTUAZIONE DELEGA FISCALE

Detrazioni, ogni anno sarà battaglia in Parlamento

Detrazioni, ogni anno sarà battaglia in Parlamento
Il decreto approvato da Palazzo Chigi prefigura un'operazione annuale di riordino delle spese fiscali da collocare nella 'Nota di aggiornamento al DEF' sotto forma di indirizzi programmatici. Una volta approvati dal  Parlamento, diventeranno vincolanti per il Governo nella predisposizione della manovra di bilancio.

In altre parole, si prevede tra i contenuti della legge di stabilità l'introduzione, anno per anno, delle apposite misure di eliminazione, riduzione o modifica delle spese fiscali (tax expenditures) ovvero le detrazioni fiscali.

La relazione tecnica che accompagna lo schema di decreto varato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri spiega che spetta al Governo il compito di redigere annualmente un rapporto da presentare alle Camere insieme alla Nota di Aggiornamento al DEF (entro il 20 settembre di ogni anno) contenente i risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione fiscale e contributiva. Per redigere il rapporto, il Governo si avvale di una relazione annuale predisposta da una Commissione di esperti, istituita presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, composta da quindici membri con esperienza nelle materie economiche, statistiche, fiscali, lavoristiche o giuridico-finanziarie. 

La Commissione può avvalersi "su alcuni specifici punti, del contributo di associazioni di categoria, degli ordini professionali, delle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, delle associazioni familiari". ANMVI ha diffuso un comunicato nel quale preannuncia che chiederà al Parlamento e al MEF di assicurare il contributo della categoria veterinaria per quanto concerne le detrazioni delle spese per cure veterinarie.

Le maggiori entrate che, sulla base delle risultanze riferite all'anno precedente, possono essere ascritte su base permanente ai risultati dell'attività di contrasto e prevenzione dell'evasione fiscale e contributiva, nonché di miglioramento dell'adempimento spontaneo, al netto di quelle necessarie al mantenimento dell'equilibrio di bilancio e alla riduzione del rapporto tra il debito e il prodotto interno lordo, sono attribuite al Fondo per la riduzione della pressione fiscale.

Per il Governo "si deve evitare il ripetersi di quanto sperimentato in Italia nel passato" e cioè che le spese fiscali vengono monitorate "in media ogni due decenni". Occorre invece ragionare anno per anno, ridiscutendo periodicamente "l'utilità delle diverse spese fiscali, eliminando o ridimensionando quelle che appaiono in tutto o in parte, ingiustificate o sorpassate, alla luce delle mutate esigenze sociali o economiche, o quelle che costituiscono una duplicazione di interventi di spesa".