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SURREALISMO

'Inchiesta' su allevamenti suini all'ingrasso:"Che odore"!

'Inchiesta' su allevamenti suini all'ingrasso:"Che odore"!
Incursione notturna non autorizzata in allevamento di suini da ingrasso a Modena, Brescia e Mantova. Testimonianze sui reflui zootecnici a Reggio Emilia. Il vegetariano della trasmissione inveisce contro un allevatore rurale. Veterinario ufficiale in incognito compie l'opera.

E' in corso una gara televisiva su chi disiforma di più. Quanto al livello culturale, la trasmissione condotta da Giulia Innocenzi, in onda ieri sera sul La7, ha un titolo perfetto: siamo davvero all'Anno Uno.
Ieri sera, la puntata "No carne?" ha mandato in onda una girandola di opinioni in libertà, per commentare due servizi in esterni (sulla cui legittimità sono stati sollevati dubbi già in corso di trasmissione): Giulia Innocenzi fa irruzione, assieme a un gruppo di collaboratori animalisti, dentro alcuni allevamenti di suini in Pianura Padana, uno in provincia di Mantova, un altro di Modena e un terzo in provincia di Brescia  "per mostrare le pessime condizioni igieniche e lo stato in cui i maiali, che poi finiscono sulle nostre tavole, vengono allevati prima di finire al macello".

A mezza notte, nel mantovano (minuto 0:12) la "squadra investigativa" della trasmissione entra in allevamento. Fra carezze ai grugni e commenti (Che odore!), la giornalista fa domande di sanità e benessere animale ("Cosa avrà un infezione?")  a cui risponde l'animalista in incognito spiegando il comportamento delle scrofe ("Tutte cose che in natura non si farebbero"). Analogo il servizio nell'allevamento bresciano ( minuto 1:27): "Qui se passasse la Asl chissà cosa direbbe sull''igiene".

Per capire se i controlli ci sono, la trasmissione si affida ad un Veterinario Ufficiale che- oscurato dalle telecamere- risponde che "No". Nascosto dall'anonimanto, il Veterinario dà corso ad una sconfessione pubblica del sistema ufficiale, che il Ministro Lorenzin più tardi dovrà difendere intervenendo telefonicamente da casa. Alla domanda se si danno antibiotici per prevenzione, il Veterinario azzarda: "E' un sistema di allevamento". Perchè non si fanno i controlli? "I veterinari sono sempre più oberati di lavoro, non vengono assunte persone, spesso si va in allevamento senza più guardare gli animali. Sono sempre io che vado periodicamente nelle stesse zone". Quanto ai controlli sul benessere animale, "i veterinari non sono formati", "i colleghi vedono le irregolarità e non le segnalano". E dagli antibiotici si passa ai residui di farmaci ("c'è un controllo al macello ma random"). In chiusura il Veterinario parla a se stesso: " Mi chiedo chi è che controlla la ASL? Nessuno". La tesi è che si dovrebbero fare i controlli ai dirigenti che però "sono nominati dal politico di turno".

In studio, Oscar Farinetti (Eataly) dice che il 99% degli allevatori allevano molto bene gli animali e invita la giornalista ad andare fino in fondo e denunciare gli allevamenti dei suoi servizi, ma la Innocenzi spiega che questi  "potrebbero rivalersi su di noi e dobbiamo tutelare le persone che sono entrate con noi". Antonio Di Pietro in studio dà ragione all'iniziativa "investigativa" della giornalista, perchè così "domani mattina c'è già la notizia di reato". E poi "Chi deve fare i controlli non li fa", aggiugne,  salvo poi affermare - dopo aver ricordato le iniziative da magistrato contro le Asl- "con tutto il rispetto per le ASL, ci sono quelli che si fanno un mazzo così".

Guglielmo Golinelli, allevatore di suini, non ci sta, e dal momento che la conduttrice stessa ammette di avere violato la proprietà privata, afferma: " Io ammiro gli Stati Uniti dove la proprietà privata è tutelata. In America una cosa così verrebbe sanzionata adeguatamente e invece in Italia no, per i controlli ci sono le autorità a cui rivolgersi per interventi autorizzati, appunto i Servizi Veterinari.
Dopo un video in esterni -che coinvolge anche il benessere dei cavalli (con protesta dei proprietari per l'invasione, ma offrono spiegazioni sull'accudimento ai loro equidi) e un allevatore rurale ("ho due capre per passione")- Sergio Capaldo, veterinario libero professionista di Slow Food chiede ai ragazzi animalisti della trasmissione "La campagna la conoscete?". Invita a "stare coi piedi per terra" e argomenta che, allo stato brado gli animali senza assistenza dell'uomo, hanno vita breve. Capaldo sostiene la tesi della biodiversità e delle alternative possibili.

A Reggio Emilia, i reflui zootecnici di un allevamento di 12mila maiali- già raggiunto da inchiesta e sanzionato- sono oggetto di testimonianza da parte di un  vicino ("siamo prigionieri, subiamo molestie") che racconta di smaltimenti irregolari. Il dibattito sul consumo di carne coinvolge l'oncologo Umberto Veronesi, vegetariano, che attacca lo specismo, e ricorda quando da bambino in campagna si viveva l'emozione del vitellino che si alzava in piedi. Il Vegano ufficiale della trasmissione, il govane Andrea, invoca il rispetto per gli animali "esseri senzienti, uccisi per mangiare il loro corpo".

Dopo qualche  tweet, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin è costretto ad intervenire telefonicamente (minuti 1:52-1:57), si complimenta con la conduttrice "per l'inchiesta importante che non può lasciare indifferente" e assicura che- essendo quello mostrato "un impianto fuori legge"-  "è partita la parte penale sulle zone coinvolte per verificare e rilevare gli abusi". Lorenzin aggiunge che "il nostro sistema è fra i più sicuri al mondo, tanto che sui suini abbiamo sbloccato l'export verso gli USA grazie al lavoro dei nostri ispettori".
Quelli visti in trasmissione, "sono casi isolati" afferma il Ministro che ricorda che in Italia ci sono 137.851 allevamenti di suini e 8,5 milioni di capi in banca dati zootecnica. Per il Ministro Lorenzin "ci sono delle falle nel sistema regionale, il personale è troppo poco e dobbiamo ruotare" per non far restare a lungo i controllori nello stesso territorio. La task force per rafforzare i controlli, richiesta dalla trasmissione "c'è già"- ha spiegato il Ministro che ha indicato due prospettive: "C'è una legge di revisione del sistema veterinario ferma al Senato" (e qui il MInistro invita il Parlamento ad accelerare sul provvedimento) e poi "la riforma del Titolo V riporterà i controlli a livello centrale".

Il Ministro Maurizio Martina, nel girato trasmesso al minuto 1:57, quando ormai il dibattito ha sfiancato persino gli ospiti, guarda le foto dell'allevamento mantovano invita la Innocenzi a fare denuncia e a "non banalizzare, nè generalizzare". Sul benessere animale "i nostri allevatori hanno investito molto, bisogna anche raccontare li loro sforzo".

La trasmissione si avvia alla chiusura con un servizio contro la più grande catena di fast food, dove al grido "Per tutti gli animali libertà, libertà", si denuncia che in un fast food dell'Australia sono stati trovati 20, 30 vermi". La formula televisiva - quasi tre ore di vaniloqui da liceali in protesta- è nota: impreparazione, massicce dosi di sentimentalismo animalista, interlocutori senza qualifiche, protagonismo individuale, parzialità del messaggio e domande surreali prodotte dalla sub-cultura dilagante: "Cosa facciamo, non mangiamo più carne?"