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FALSI MITI IN SANITA

Lorenzin: in Italia rischio analfabetismo scientifico

Lorenzin: in Italia rischio analfabetismo scientifico
Educare alla scienza e coltivare la cultura della scienza. Per sfatare i falsi miti, Beatrice Lorenzin si è rivolta soprattutto agli studenti, professionisti del futuro. Il Ministero della Salute dedica la giornata di oggi alla lotta alle false credenze radunando decine di esperti che possono farsi promotori di una correzione di rotta nella mentalità e nei luoghi comuni.
E' in corso in diretta streaming il convegno "La Sanità in Italia. Falsi miti e vere eccellenze", organizzato a Roma dal Ministero della Salute. Aprendo i lavori il Ministro Beatrice Lorenzin ha incoraggiato a "coltivare l'eredità di Galileo" e ad invertire le tendenze anti-scientifiche. La Rete ha le sue responsabilità nel raccontare "un'altra realtà" ha sottolineato la conduttrice Annalisa Manduca, e nel far circolare tante leggende metropolitane, e tuttavia- essendo molto partecipato dalle giovani generazioni - Internet va presidiato con l'informazione e la comunicazione scientificamente fondata.

"Si scambia il surplus di nozioni per conoscenze- ha detto il Ministro, denunciando "il rischio di analfabetismo scientifico". Le ricadute dei falsi miti in sanità si traducono in rischi e compromissioni per la salute oltre che in ulteriori costi per il SSN, un Sistema che il Ministro ha ricordato essere al terzo posto nella classifica dei migliori al mondo. "Ma non dobbiamo crogiolarci- ha aggiunto- semmai cercare di tornare al primo posto e di non scendere al quarto". Da qui l'esortazione a tutto il sistema sanità del Paese a fare del 2015 l'anno dell'implementazione dei piani e della programmazione del 2014.

I cittadini si privano molto facilmente delle carni, un po' per moda e un po' per colpa del  falso mito che "non sai mai cosa ci fanno mangiare". A sfatarlo sono stati chiamati gli attori della sicurezza alimentare nazionale e della produzione alimentare. Maria Caramelli (IzsTo) ha incoraggiato a non confondere tra aviaria e mucca pazza, fra malattie trasmesse da alimenti e altre che non hanno a che fare con cibi e mangimi, ma soprattutto a ricordare quanto più possibile che l'Italia è un Paese sicuro e libero dalla BSE; il Generale dei Carabinieri della Salute Cosimo Piccinno ha invitato a ribaltare la percezione comune nei confronti delle notizie sulle frodi, come circostanze minoritarie in un contesto di sicurezza d'eccellenza, anzi come il segnale che il sistema dei controlli funziona. Gianfranco Corgiat (Regione Piemonte)ha aggiunto che questo sistema di prevenzione e di controllo agisce tutti i giorni, capillarmente e senza sosta secondo un modello "unico in Europa". Che il sistema "è maturo e funziona" lo ha ribadito Giuseppe Ruocco (DG Sicurezza Alimentare, Ministero della Salute): "Facciamo controlli a 6 cifre e le irregolarità sono lo zero virgola qualcosa".

E i residui nelle carni? E gli antibiotici? "Sottolineiamo in rosso che anche gli animali vanno curati e che esistono i tempi di sospensione"- ha detto la conduttrice- "per stare dalla parte dei cittadini". "Lo siamo anche noi- ha risposto Gaetano Penocchio (Fnovi)- rivendicando il ruolo di primi attori dei Medici Veterinari. "Esiste un piano europeo sui residui e noi italiani abbiamo dei risultati eccellenti: su 41mila  prelievi le non conformità sono 44, lo 0,11%". Quanto agli antibiotici,"non vanno demonizzati - ha precisato Penocchio- ma usati bene, quanto e quando serve", ricordando che gli alimenti sono controllati dai veterinari dall'allevamento fino a tutto il ciclo produttivo, nelle stalle, nei macelli, nei laboratori, nei caseifici, ecc. I cittadini devono sapere che dietro a una pizza o a un capuccino ci sono i Medici Veterinari, malgrado la percezione diffusa che siano solo i dottori di cani e gatti, senza sapere che perseguono obiettivi di sanità animale anche nei confronti degli animali che sono produttori di alimenti".

Il cibo non è una moda,  non vanno incoraggiate le demonizzazioni dei singoli elementi del cibo, ora lo zucchero, poi il sale, poi grassi. L'industria alimentare, ha detto Luigi Scordamaglia(Federalimentare), ha riformulato i prodotti seguendo le indicazioni di salute più corrette, ma va fermata la "moda della criminalizzazione" degli alimenti. "La disinformazione- ha aggiunto- crea essa stessa danni alla salute e distrugge interi settori economici, lavoro e produzioni. Cogliamo l'occasione di EXPO 2015 per il made in Italy e per fermare le epidemie mediatiche". L'industria alimentare italiana vale 132 miliardi di cui 2,7 sono investiti in tecnologia ed innovazione, "per raggiungere milioni di consumatori in Europa e in tutto il mondo grazie all'export dei prodotti italiani". La comunicazione ha concluso Scordamaglia  "deve essere equilibrata". E proprio ad EXPO il Ministero della Salute farà la sua parte- ha assicurato Ruocco - facendo anche comunicazione.

Contrastare i falsi miti, in una "giornata fuori dal comune", come l'ha definita la giornalista Manduca, vuol dire anche trovare modalità nuove di comunicazione, contrastando le false credenze di Internet che inducono a non ricercare la verità del dato scientifico e dei professionisti della salute. Non siamo tutti 'nutrizionisti' solo perchè mangiamo, è stato ribadito incoraggiando a non usare la Rete per autodiagnosi. Questo ha cercato di dire il confronto informale d'apertura fra Gualtiero Ricciardi (ISS) e l'attore Nino Frassica che ha ironizzato: "Vado su Internet, scrivo mi fa male qua e aspetto la risposta".

"Non facciamoci del male da soli- ha detto Manduca- parliamo bene del nostro Paese". Un'esortazione che fa il paio con le dichiarazioni iniziali del Ministro Lorenzin che ha voluto sottolineare come le eccellenze dei professionisti e dei ricercatori italiani siano le prime ad essere offuscate e mortificate dalla disinformazione.


Un evento contro i luoghi comuni pericolosi per la salute