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COMMISSIONE UE

TTIP e antibiotici promotori di crescita in allevamento

TTIP e antibiotici promotori di crescita in allevamento
Sull'Accordo di libero scambio UE-USA (TTIP), la Commissione Europea ha spiegato come affronterà il problema degli antibiotici promotori della crescita, ampiamente utilizzati negli allevamenti degli Stati Uniti, ma vietati in Europa. Andriukaitis ha risposto all'interrogazione dell'eurodeputata Mara Bizzotto.

Sul negoziato TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) l'accordo di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, la Commissione Europea è stata destinaria di interrogazioni parlamentari volte a conoscerne i riflessi sulle produzioni nazionali e sulla sicurezza alimentare.

L'eurodeputata Mara Bizzotto, già firmataria di una prima interrogazione sul settore cunicolo ("sussiste il rischio che il TTIP, spalancando le porte all'importazione degli Stati Uniti, comprometta la competitività dei nostri operatori e dei loro investimenti") si è nuovamente  rivolta al Commissario alla Salute Vytenis Andriukaitis, chiedendo alla Commissione di spiegare nel dettaglio come affronterà il problema degli antibiotici promotori della crescita, ampiamente utilizzati negli allevamenti degli Stati Uniti, ma vietati in Europa".

Già nel mese di gennaio, a proposito dei  riflessi del TTIP sul settore cunicolo, Andriukaitis spiegava che "il TTIP non comporterà alcun indebolimento delle norme dell'UE in materia di sicurezza alimentare e protezione dei consumatori". L'ulteriore  risposta è arrivata il 23 marzo scorso, quando- sempre a nome della Commissione-  Andriukaitis ha dichiarato che "il divieto dell'uso di antibiotici come promotori della crescita nell'alimentazione degli animali in tutta l'UE è entrato in vigore il 1 gennaio 2006. Sebbene l'utilizzo di tali prodotti continui in alcuni paesi terzi, gli alimenti così prodotti possono essere importati nell'UE soltanto se è possibile dimostrare che non vi sono conseguenze sulla sicurezza alimentare. Gli animali e i prodotti importati nell'UE devono rispettare le prescrizioni dell'Unione sull'assenza di residui di antibiotici e di altre sostanze".

Inoltre, "i paesi terzi che intendono commercializzare tali prodotti nell'UE devono presentare un piano che fissi le garanzie per quanto riguarda il monitoraggio dei residui e delle sostanze di cui all'allegato 1 della direttiva 96/23/CE del Consiglio"- ha aggiunto il Commissario. "Perché sia possibile esportare prodotti di origine animale nell'UE il piano deve essere approvato dalla Commissione. La decisione n. 2011/163/UE della Commissione stabilisce i paesi terzi e i prodotti di origine animale per i quali sono stati approvati i piani nazionali. L'esecuzione di tali piani è oggetto di controlli eseguiti dall'Ufficio alimentare e veterinario ai sensi dell'articolo 46 del regolamento (CE) n. 882/2004. Se i risultati di un audit indicano che un paese non rispetta i requisiti imposti dalla normativa dell'UE, l'inclusione di tale paese nell'elenco dei paesi ammissibili all'esportazione di prodotti di origine animale verso l'UE può essere sospesa"- ha precisato Andriukaitis.

Infine, il Commissario Andriukaitis ha riferito che "gli Stati membri dell'UE sono tenuti a eseguire controlli ufficiali sugli alimenti di origine animale che entrano nell'Unione. Qualora le partite risultino contenere residui superiori ai limiti unionali massimi o residui di sostanze proibite nell'UE, esse saranno respinte. È utile ricordare inoltre che l'UE e gli Stati Uniti cooperano nell'ambito della task force transatlantica sulla resistenza antimicrobica (TATFAR) con l'obiettivo di migliorare la cooperazione tra le parti per quanto riguarda l'utilizzo terapeutico dei farmaci antimicrobici".

Sia l'UE che gli USA applicano standard rigorosi nel settore della sicurezza alimentare- spiega la Commissione dalle pagine ufficiali dedicati al TTIP. L'obiettivo è "ridurre i costi che devono sostenere gli esportatori dell'UE quando gli standard sono identici nell'UE e negli USA, ma le regole sono diverse". Il TTIP "potrebbe creare posti di lavoro e stimolare la crescita interna, rilanciare il commercio mondiale e rafforzare la nostra influenza anche al di fuori dell'Europa".

Sicurezza alimentare: standard USA e standard UE

TTIP- Scheda informativa sulla sicurezza alimentare

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