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MODIFICHE AL CODICE PENALE

Fauna selvatica e specie protette nel Dl Ambiente

Fauna selvatica e specie protette nel Dl Ambiente
Quattro nuovi reati ambientali stanno per entrare nel Codice Penale. Il disegno di legge è in seconda lettura al Senato. Pene aumentate se i reati coinvolgono specie protette e fauna selvatica. Inasprite le sanzioni per il reato previsto dal 727bis. Il Governo accoglie l'impegno ad intervenire sui danni agli allevamenti per "finalità dimostrative".


Approvato dalla Camera dei Deputati, il Ddl 1345 Disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente è ora al vaglio del Senato. Il testo, risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa di numerosi deputati (primo firmatario l'On Ermete Realacci), è stato discusso ieri dall'Assemblea di Palazzo Madama, nel corso di una lunga seduta in cui sono stati votati emendamenti e ordini del giorno.

Il provvedimento all'esame dell'assemblea, che si compone di due articoli, nel confermare le contravvenzioni previste dal Codice dell'ambiente (d.lgs. n. 152 del 2006):
  • inserisce nel codice penale un nuovo titolo, dedicato ai delitti contro l'ambiente;
  • introduce all'interno di tale titolo i delitti di inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale di alta radioattività, impedimento al controllo;
  • stabilisce che le pene previste possano essere diminuite per coloro che collaborano con le autorità prima della definizione del giudizio (ravvedimento operoso);
  • obbliga il condannato al recupero e - ove possibile - al ripristino dello stato dei luoghi;
  • prevede il raddoppio dei termini di prescrizione del reato per i nuovi delitti;
  • coordina la disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche in caso di reati ambientali. (v. relazione di sintesi)
Specie protette e fauna selavatica- Il disegno di legge inserisce un Titolo VI bis nel codice penale ("Dei delitti contro l'ambiente") che introduce i reati di 'inquinamento ambientale', 'disastro ambientale'  che sanziona, con aumento di pena, anche gli illeciti ambientali commessi in danno di specie animali protette. Tutelata anche la fauna selvatica in caso di  'traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività', un reato punito con pena aumentata se dal fatto deriva anche il pericolo di compromissione o deterioramento dell'ecosistema, della biodiversità, della flora o della fauna selvatica.
Per i nuovi reati contro l'ambiente è previsto il coordinamento delle indagini con l'antimafia, attraverso l'informativa che il  procuratore della Repubblica trasmette al procuratore nazionale antimafia.

Aumento di pena per il 727 bis-  In caso di uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette, il disegno di legge prevede l'aumento della sanzione  pecuniaria (oggi fissata fino a 4 mila euro) fino a duecentocinquanta quote;

Misure connesse alle attività illecite inerenti flora e fauna protette- Accolto come ordine del giorno, l'emendamento della Senatrice Loredana De Petris. Il Governo si è impegnato ad affrontare e risolvere le problematiche sollevate dall'emendamento in questione che intendeva punire con la reclusione (da 2 a 6 anni) o con la multa (da 15 a 30mila euro) chiunque prelevi in natura, catturi, riceva o acquisti, offra in vendita o venda uno o più esemplari di specie animali protette, nonché ne cagioni la morte o la distruzione, importi, esporti, riesporti sotto qualsiasi regime doganale, faccia transitare, trasporti nel territorio nazionale, ovvero ceda, riceva, utilizzi, esponga o detenga esemplari di specie di fauna protette.  Per specie protette la sen De Petris indica quelle elencate negli allegati A, B e C del Regolamento (CE) n. 338/97 e quelle di cui all'articolo 2 della legge 11 febbraio 1992, n. 157.
L'emendamento della Senatrice De Petris mirava ad introdurre del Disegno di legge in esame anche la sanzione penale per chiunque, mediante il rilascio o la liberazione nell'ambiente di animali ricoverati in strutture di allevamento, bioparchi, centri di ricerca, cagiona una compromissione o un deterioramento durevoli della biodiversità. Anche questa previsione è stata accolta da Governo come ordine del giorno.

Il Governo si è impegnato  a sostenere la tutela della flora e della fauna protette mediante l'adozione in via legislativa e amministrativa di specifiche misure di contrasto alle attività illecite. Obiettivi presenti nell'emendamento- anch'esso ritirato e trasformato in ordine del giorno accolto dal Governo- presentato dalla Senatrice Monica Cirinnà. Il Governo favorirà la previsione di: misure sanzionatorie, anche di carattere penale, con particolare riferimento alle specie animali protette e con una riduzione della pena in caso di specie vegetali protette;misure sanzionatorie nei confronti di chi comprometta o deteriori in maniera durevole la biodiversità; misure sanzionatorie anche per il comportamento colposo.

Danni per finalità dimostrative- Ritirato e trasformato in ordine del giorno accolto da Governo anche un emendamento presentato dal Sen Carlo Giovanardi volto ad inserire la seguente fattispecie penale: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato è punito con la medesima pena di cui al primo comma chiunque, anche per finalità dimostrative, cagiona un danno alle strutture e agli impianti di allevamento di bestiame ai bioparchi e alle sedi di ricerca su fauna e flora, da cui deriva la liberazione di animali o la loro dispersione nell'ambiente circostante».

"La fattispecie che volevo trattare con questo emendamento - ha spiegato ieri in Assemblea il Senatore Giovanardi- riguarda atteggiamenti dolosi di chi fa scappare animali dagli stabulari dei centri di ricerca scientifica, come è accaduto a Milano, o dagli allevamenti, provocando non solo la morte degli animali ma anche un altro problema serio. Infatti, come ha sottolineato la nostra senatrice a vita, la collega Cattaneo, noi proibiamo gli OGM, anche quelli testati per paura di inquinamento ambientale, ma trascuriamo il fatto che gli animali dei laboratori di ricerca liberati nell'ambiente possono provocare epidemie nelle colonie animali che poi possono trasferirsi anche all'uomo attraverso cavie che in qualche modo vengono utilizzate come incubatrici di malattie per tentare di guarirle. È un problema serissimo - ha aggiunto- sia dal punto di vista ambientale sia da quello della tutela degli animali sia sotto il profilo della tutela da una forma di ecoterrorismo che si esprime attraverso una moltiplicazione di aggressioni ad allevamenti di visoni, di conigli, di animali da pelliccia e così via e che provoca danni all'economia, agli animali e all'ecosistema".

Commercio e utilizzazione illecita di parti di esemplari di specie di fauna e flora o dei relativi prodotti derivati- Ritirato invece un ulteriore emendamento sempre a firma della Sen Depetris finalizzato a perseguire penalmente " chiunque a qualunque titolo utilizza uno o più esemplari appartenenti a specie di flora o fauna protette per la produzione o il confezionamento di oggetti, prodotti derivati anche destinati all'alimentazione, pelli, pellicce, capi di abbigliamento o articoli costituiti od ottenuti, in tutto o in parte, da parti dei medesimi, nonché esemplari di fauna sottoposti a procedimento tassidermico e di imbalsamazione".