• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30932
DELIBERA ANAC

Anticorruzione e trasparenza anche per gli Ordini

Anticorruzione e trasparenza anche per gli Ordini
L'Autorità Nazionale Anticorruzione chiude una controversia interpretativa e fa rientrare gli Ordini professionali fra i destinatari della Legge Severino: dovranno rispettare obblighi di trasparenza, idoneità degli incarichi, pubblicare i dati patrimonili e nominare il responsabile della prevenzione della corruzione.

La delibera 145/2014 diffusa il 22 ottobre dall'ANAC applica agli Ordini professionali le disposizioni anticorruzione introdotte dalla Legge 6 novembre 2012, n. 190 - Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalita' nella pubblica amministrazione, e dai successivi atti delegati fra cui il  Decreto legislativo 235/2012 Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità (cosiddetta "Legge Severino")e le norme sulla trasparenza (decreto legislativo 33/2013)

Secondo l'Autorità Nazionale Anticorruzione anche gli Ordini  dovranno quindi compiere una serie di adempimenti pratici connessi alle regole di trasparenza e di conferibilità degli incarichi.

Andranno quindi resi pubblici redditi, patrimoni, atti di nomina, curricula e compensi legati alla carica e ad eventuali altri incarichi pubblici, come vuole il decreto legislativo 33/2013. Gli Ordini sono infatti considerati "organi di indirizzo politico" e come tali dovranno rispondere alle norme sulla trasparenza ma anche sui vincoli degli incarichi: la griglia delle incompatibilità e delle inconferibilità chiude subito la porta a chi abbia subito una condanna per reati contro la Pubblica Amministrazione.

Ogni Ordine è inoltre chiamato a nominare il "Responsabile della prevenzione della corruzione", al quale spetta il compito di vigilare sul fatto che gli incarichi affidati siano in linea con la Legge Severino, segnalando all'ANAC tutti i casi di "possibile violazione". L'Ordine dovrà  curare la stesura del Piano triennale di prevenzione della corruzione, il Piano triennale della trasparenza e il Codice di comportamento del dipendente pubblico e adempiere agli obblighi in materia di trasparenza e attenersi ai divieti in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi. Le prestazioni dei dipendenti dell'ente integrano un rapporto di pubblico impiego secondo la giurisprudenza di Cassazione ("all'interno del comparto del personale degli enti pubblici non economici, rientra il personale degli ordini e dei collegi professionali").

In caso di inadempienza sono previste sanzioni, da mille a 10mila euro (articolo 19, comma 5 del Dl 90/194).

L'ANAC considera gli Ordini alla stregua di "organi di indirizzo politico" per via analogica (“per amministrazioni pubbliche si intendono tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali"),ma anche sulla base di una sentenza della Cassazione secondo la quale gli Ordini professionali sono "enti pubblici non economici, operano sotto la vigilanza dello Stato per scopi di carattere generale". Respinta la tesi interpretativa che voleva gli Ordini quali "enti associativi" e quindi esclusi dal campo di applicazione della Legge Severino.

La delibera è già diventata efficace alla data della sua pubblicazione nel sito dell’Autorità. "Gli ordini e i collegi professionali sono tenuti, ove non vi abbiano già provveduto, a dare ad essa immediata attuazione".
L’Autorità eserciterà, a far data dai 30 giorni successivi alla pubblicazione della delibera, i propri poteri di vigilanza sul rispetto dell’obbligo di adozione del Piano triennale della prevenzione della corruzione, del programma triennale della trasparenza o dei codici di comportamento e della nomina di un Responsabile della prevenzione della corruzione dell’ente.

Il Presidente dell'ANAC Raffaele Cantone ha trasmesso la delibera al Ministro della Salute e al Presidente del Comitato Unitario Permanente degli ordini e dei collegi professionali (CUP).

pdfDelibera_ANAC.pdf139.06 KB