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PARLA CLAUDIO GROFF

Daniza: tutto come da protocollo?

Daniza: tutto come da protocollo?
Claudio Groff che ha guidato le pattuglie di ricerca dell'orsa Daniza, spiega che è stato fatto tutto come prevede il protocollo e adesso è difficile capire cosa realmente sia andato storto. Cosa prevedono i Protocolli PACOBACE. Una settimana per conoscere i risultati dell'autopsia fatta dall'ISZVE. Daniza stressata? "Non sono un veterinario, ma era in buona salute".

"Le abbiamo sparato un sedativo leggero, non so cosa sia andato storto". Claudio Groff, responsabile "Grandi carnivori" del Servizio Foreste e fauna della Provincia di Trento, da anni segui il progetto "Life Ursus" in Trentino, compila accurati rapporti, monitora la popolazione di plantigradi che dal 2000 si è riprodotta fino ad una cinquantina di esemplari. "La telenarcosi - ha dichiarato in una intervista - era un'opzione possibile fin dall'inizio. L'abbiamo scelta perché la squadra di cattura si è trovata mercoledì sera nelle condizioni di poter tirare in sicurezza, da molto vicino. Non c'è stata nessuna overdose di sedativo".

"Non sappiamo cosa è andato storto- spiega Groff-  Solo i risultati dell'autopsia, tra qualche giorno, potranno fare piena luce. Il dardo ha colpito l'orsa nel punto previsto, il sedativo era stato stimato per 80 chili di peso, e Daniza ne pesa 106, lo sappiamo perchè era stata catturata anche l'anno scorso per inserire il radiocollare che non funzionava più. Davvero non me lo so spiegare. Durante la sedazione il cuore si è fermato, non sappiamo perché."

Sul presunto dosaggio effettivo, Groff risponde: "Non è assolutamente vero, il dosaggio era inferiore al peso dell'orso. Chi parla di overdose dice una cosa falsa. Lo stesso protocollo è stato usato con uno dei due cuccioli, che infatti ha sopportato bene l'anestetico". Secondo Groff Daniza non era nemmeno stressata: "Non è così. Posso assicurare che dopo il ferimento di un uomo il 15 agosto Daniza non ha mai avuto alcuna percezione di essere sotto osservazione, né delle trappole che erano state messe nei boschi per catturarla. Per certi versi, se l'avessimo presa con la trappola a tubo -un metodo più leggero della telenarcosi – al momento della sedazione sarebbe stata più stressata per via della trappola".

E infine il giornale chiede se Daniza, 19 anni, fosse troppo vecchia per una nuova sedazione. Risposta: "Non sono un veterinario, ma non credo proprio. L'animale era in buone condizioni di salute".

Cosa dicono i protocolli PACOBACE- "I dati raccolti da ISPRA sulla morte dell'esemplare sembrano indicare che le operazioni di cattura, condotte in teleanestesia da una squadra di operatori esperti afferenti al Servizio Foreste della Provincia di Trento, e in presenza di un veterinario con specifica professionalità di cattura di orsi e afferente all'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, abbiano seguito i protocolli del PACOBACE". Il Protocollo operativo dettaglia la composizione della squadra di cattura: 4 componenti dei quali "un veterinario esperto in catture di orsi o comunque con comprovata esperienza in attività di cattura di fauna selvatica. Dal momento dello sparo dell'anestetico fino al termine della fase di manipolazione dell'animale narcotizzato, le decisioni assunte dal coordinatore tecnico devono tenere in considerazione le indicazioni del veterinario". E inoltre: l'operatore con fucile a telenarcosi "può anche corrispondere alla figura del veterinario". Fra i materiali di cattura, il Protocollo prevede, oltre al lanciasiringhe, materiale sanitario (farmaci per anestesia, terapia e profilassi; strumentazione per monitoraggio anestesia e strumentazione per interventi sull'animale"

Analisi autoptiche e tossicologiche- La Provincia di Trento intanto ha comunicato all'ISPRA che potranno occorrere alcuni giorni o anche più di una settimana per completare tutte le analisi autoptiche e tossicologiche. La cosiddetta telenarcosi "è un'opzione scelta fin dall'inizio, prima ancora di avviare le ricerche dell'orsa- spiega l'ISPRA- "questa tecnica consente di tirare in sicurezza il narcotico contro l'animale, anche da molto vicino. Qualcuno a questo punto  potrebbe pensare che il narcotico fosse troppo forte, in realtà l'autopsia finora non ha valutato che ci fosse un overdose di sedativi".

In attesa di poter svolgere più approfondite valutazioni sull'episodio, l'ISPRA ribadisce la prioritaria importanza che si assicuri un attento monitoraggio dei due cuccioli, uno dei quali è stato dotato di trasmittenti auricolari, per seguirne i movimenti ed i comportamenti, attivando tempestivamente gli eventuali interventi si dovessero rivelare necessari per garantirne la sopravvivenza. A questo proposito si evidenzia che i dati disponibili indicano che a questa età i cuccioli hanno buone probabilità di sopravvivere, sono svezzati ed hanno già acquisito i comportamenti necessari alla sopravvivenza (Huber 2005, Palermo et al. 1997, Pazhetnov 2005, Swenson et al. 1998; Huber com. pers., Swenson com pers.).

L'ISPRA informa che la cattura in telenarcosi è comunemente praticata sull'Orso bruno in diversi paesi; in Scandinavia questa tecnica è stata applicata in oltre 1800 casi tra il 1984 e il 2013, con ridottissimi tassi di mortalità (<1%; 16 casi di mortalità su 1824 catture totali). L'istituto aggiunge che "una valutazione più approfondita delle cause della morte dell'orsa sarà però possibile solo quando verranno forniti i verbali della squadra di cattura e – soprattutto - i risultati delle analisi autoptiche condotte l'11 settembre".

Nota completa dell'ISPRA sul caso Daniza, 12 settembre 2014

Nardini (SIVAE) a SKY24: vogliamo risposte ufficiali

pdfPIANO_DI_AZIONE_PER_LA_CONSERVAZIONE_DELLORSO_BRUNO_PACOBACE.pdf5.42 MB
pdfPROTOCOLLO_OPERATIVO_PER_LA_CATTURA_DELLORSO_BRUNO.pdf174.13 KB