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RICORSI AL GIUDICE DI PACE

Sanzioni sproporzionate sulle ricette veterinarie

Sanzioni sproporzionate sulle ricette veterinarie
Ancora un volta per aver omesso il nome del proprietario e la specie animale, il veterinario prescrittore subisce una sanzione spropositata. Il professionista si è rivolto all'assitenza legale dell'ANMVI per valutare un ricorso. Precedenti favorevoli: inammissibile sanzionare per via analogica.
Per quanto il professionista abbia commesso un errore, la sanzione amministrativa comminata risulta sproporzionata. Il medico veterinario se l'è vista comminare dai Carabinieri, in seguito ad un controllo dei NAS presso una farmacia. Un copione già visto, che ancora una volta vede protagonista un animale non produttore di alimenti, nella fattispecie un cane bisognoso di un medicinale per il trattamento di osteorartite cronica.

La violazione verbalizzata è "per aver omesso di indicare sulla ricetta non ripetibile allegata, il nome e cognome e domicilio del proprietario dell'animale nonchè la specie dell'animale a cui prescriveva il farmaco". 

In mancanza di uno specifico regime sanzionatorio, le multe per la compilazione irregolare delle ricette veterinarie sono calcolate in base ad una normativa sanzionatoria onerosa e spropositata.
Già nel 2009, la Direzione Generale del Farmaco Veterinario prendeva "atto dell'onerosità della sanzione comminata". La compilazione irregolare ricetta veterinaria non ripetibile può comportare sanzioni salatissime per il medico veterinario (e per il farmacista). L'elevato importo della multa (il massimo della sanzione può superare i 9.000 euro) non si giustifica alla luce della natura puramente formale dell'errore di compilazione e del fatto che l'autorità competente si avvale di un regime sanzionatorio che, in assenza di uno specifico, non risulta coerente con la legislazione sul farmaco veterinario.

La Direzione Generale della sanità animale e del Farmaco veterinario aveva dato riscontro ad una segnalazione dell'Anmvi che in proposito chiedeva "più adeguate proporzioni amministrative tra irregolarità e sanzione". La Direzione "nel prendere atto dell'onerosità della sanzione comminata, seppure applicata correttamente", comunicando che "la previsione di una specifica fattispecie sanzionatoria per l'illecito amministrativo di cui trattasi sarà proposta in una prossima revisione del Decreto legislativo n. 193/2006, pur precisando che la determinazione della somma prevista avviene in concertazione con il Ministero della Giustizia".

Negli anni, in attesa di un intervento legislativo, alcuni medici veterinari hanno promosso ricorsi ottenendo soddisfazione dai Giudici. Nel 2011 sanzioni elevate in analoghe circostanze e per importi particolarmente elevati sono state annullate in Tribunale in quanto "non ammessa l'applicazione in via analogica di altra normativa". Tre medici veterinari avevano "patteggiato" ottenendo uno sconto del 50% sulla sanzione, ma altri tre, a luglio del 2010, avevano presentato ricorso e poi vinto. Per il Giudice di Pace "l'opposizione è fondata" e pertanto le multe (1.549 euro a ricetta) sono state cancellate. I fatti risalivano al 2008, in seguito ad ispezioni in farmacia.